Belpietro impietoso sui disastri di Arcuri: è l’uomo dei fallimenti, come mai sta ancora lì?

23 Gen 2021 8:16 - di Redazione
Arcuri

In un editoriale su la Verità Maurizio Belpietro smaschera le favolette che il governo racconta sui vaccini e sulla gestione dell’emergenza sanitaria.  E in particolare inchioda alle sue responsabilità il commissario Domenico Arcuri. Che si è rivelato uomo di troppi e clamorosi fallimenti. A cominciare dai tendoni con la primula di Boeri che non si sono ancora visti.

Arcuri e le primule mai sbocciate

“Dei 1.500 tendoni annunciati – scrive Belpietro –  il commissario all’emergenza si è ricordato solo l’altroieri, pubblicando un bando che si chiuderà il 27 gennaio, cioè con due mesi di ritardo rispetto all’annuncio. Ciò significa che se tutto va bene i tendoni li vedremo fra qualche mese, quando la campagna vaccinale non dico che sarà conclusa, ma ci si augura perlomeno bene avviata”.

Le mascherine importate dalla Cina

Ma il flop di Arcuri è su tutta la linea e su ogni tema legato all’emergenza sanitaria. “Fast and Furious Arcuri – incalza Belpietro –  a fine maggio, mentre l’Italia si prepara a riaprire i battenti, annuncia che «da settembre ci saranno sul mercato solo mascherine chirurgiche italiane». Il Superpippo anti Covid ci tiene ad aggiungere che da giugno, cioè di lì a un mese, le 51 macchine acquistate dallo Stato per la produzione dei dispositivi saranno in grado di produrre 31 milioni di mascherine al giorno. Risultato, a ieri risultavano importate 3,7 miliardi di mascherine, il 90% delle quali dalla Cina. In pratica, l’autarchia annunciata non s’ è mai vista”.

Il bando per reclutare medici e infermieri

E non finisce qui. Il supercommissario Arcuri è apparso in affanno anche sul potenziamento delle terapie intensive, sulla gara per recuperare ambulanze e barelle, sui banchi per le scuole.

“Con il bando per reclutare medici e infermieri per i vaccini, l’uomo dei disastri si è addirittura superato – conclude Belpietro –  pubblicandolo l’11 dicembre, con scadenza per il 28 dello stesso mese. Già, perché fare le cose in fretta quando non ci sono i vaccini? E in effetti, oltre alla lentezza con cui ha ordinato le siringhe, scegliendo quelle più difficili da reperire, Mister emergenza non si è scaldato troppo neppure per trovare i frigoriferi che devono conservare le dosi della Pfizer a meno 70 gradi. L’ordine sapete quando è partito? Ai primi di gennaio”. Un disastro su tutta la linea, evidente a tutti e per il quale non ci sono giustificazioni.

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