Vergogna Roma: via i rom, ma la discarica resta. FdI: “Emblema del fallimento della Raggi”

19 Gen 2021 9:01 - di Sveva Ferri
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Una discarica a cielo che minaccia la salute dei cittadini e l’area protetta dell’Aniene: a quattro mesi di distanza dagli ultimi sgomberi del campo rom del Foro italiaco, a Roma, tutti i rifiuti di quell’insediamento  restano ancora lì dov’erano, generando un grave allarme sanitario e ambientale. C’è tutto il repertorio che si possa immaginare: materassi, pezzi delle baracche, mobili, sanitari e montagne di immondizia di ogni genere. “È l’emblema del fallimento di cinque anni della gestione grillina“, denuncia Fratelli d’Italia, che tanto a livello romano quanto a livello laziale chiede l’immediata messa in sicurezza di quell’area e di tutte le altre simili del territorio.

La minaccia dei roghi tossici

L’area di questa ennesima discarica abusiva di Roma è sotto sequestro da fine agosto, quando sono stati sgomberati i rom. Da settembre è pubblico un piano di bonifica, che però non è mai stato attuato. Nei vicini quartieri di Parioli e Salario si teme che possano generarsi nuovi roghi tossici, come già avvenuto la scorsa estate. Una minaccia per la salute dei cittadini, ma anche per la Valle dell’Aniene sulla quale si affaccia l’ex insediamento ora diventato discarica. “Da quello che ci risulta l’Ama avrebbe chiesto 4 milioni e mezzo di euro per pulire l’area, perché nel contratto di servizio non sono comprese le bonifiche. Ma i soldi probabilmente non ci sono e a questo si deve lo stallo”, ha spiegato Simone Pelosi, coordinatore di Fratelli d’Italia nel II Municipio.

“L’emblema del fallimento di Raggi a Roma”

Pelosi è impegnato con la consigliera regionale del partito, Chiara Colosimo, per la soluzione di questa situazione, che va avanti anche da prima dello sgombero e che, spiega l’esponente di FdI, “è l’emblema del fallimento di cinque anni di gestione grillina“. “Ad oggi le istituzioni capitoline non hanno ancora avviato una seria politica contro le discariche abusive e i campi rom abusivi. I cittadini di Roma, e in particolare quelli del Trieste Salario – ha chiarito Pelosi, parlando col Giornale – sono stanchi e preoccupati che questo fenomeno possa causare seri danni dovuti ai roghi tossici e alla dispersione di diossina tossica nell’aria“.

L’emergenza degrado nella Capitale

È stata poi Colosimo a ricordare che “nella Capitale c’è un emergenza degrado”. “È inammissibile che anche a due passi del centro storico i cittadini debbano assistere a questo triste spettacolo”, ha detto la consigliera regionale di FdI. “La prima responsabile di questo scempio – ha sottolineato – è Virginia Raggi”. “Sono passati quattro anni prima che riuscisse a sgomberare l’area, mentre da agosto ad oggi non ha fatto nulla per ripulirla. Si è limitata – ha chiarito Colosimo – a mettere agenti della polizia di Roma Capitale a guardia di un terreno pieno di rifiuti e abbandonato a sé stesso”.

FdI chiede di intervenire, ma tra Pd e M5S c’è chi dice no

E se Raggi “è la prima responsabile” anche la Regione Lazio ha le sue responsabilità. Alla Pisana, infatti, “spetta il compito di tenere puliti gli argini del fiume”. “È intollerabile che la salute dei romani sia a rischio per totale inerzia e incapacità delle amministrazioni“, ha proseguito Colosimo. L’esponente di FdI, da prima firmataria e insieme ad altri consiglieri di centrodestra, ha presentato una mozione al governatore Nicola Zingaretti. Nella mozione si chiede di “destinare maggiori risorse, anche d’intesa con il governo, per aumentare il numero delle forze dell’ordine da dedicare al contrasto dei roghi tossici” e per “effettuare una bonifica e messa in sicurezza di tutte le discariche e gli insediamenti abusivi presenti nel territorio della regione Lazio”. Un obiettivo sacrosanto, ma non per tutti: la mozione, infatti, è passata, ma alcuni consiglieri di Pd e M5S hanno votato contro.

 

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