Vaccini, la Ue minaccia il blocco dell’export. Il virologo Crisanti: «Precedente pericoloso»
È guerra sui vaccini. La Commissione Europea, dopo i ritardi nelle consegne di alcune aziende farmaceutiche, tra cui AstraZeneca, vorrebbe usare il pugno duro. Proprio per questo ha sottolineato la possibilità di istituire un blocco legato all’esportazione dei vaccini fuori dall’Europa, nel caso in cui i contratti stipulati non vengano rispettati. Una misura che vede contrario Andrea Crisanti.
Crisanti: «No al blocco dell’export dei vaccini»
Il direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova: «No al blocco dell’export dei vaccini di AstraZeneca. Sarebbe un precedente pericoloso che poi si presta a misure speculari da altre nazioni. A questo punto si giustificherebbe il comportamento degli Stati Uniti di bloccare l’export di Moderna o addirittura la Germania di bloccare l’export di Pfizer. Qualsiasi atteggiamento protezionista ha sempre portato effetti negativi nelle relazioni tra stati».
Vaccini, le mosse della Ue
Ecco le mosse della Commissione Europea. In sostanza, si appresta a varare un meccanismo che potrebbe consentire agli Stati membri, come extrema ratio, di bloccare le spedizioni extra Ue di dosi di vaccini. «Certo, quella sarebbe l’opzione ultima”, spiega un alto funzionario, aggiungendo che si tratta di una misura di carattere generale che mira ad assicurare “trasparenza” e non di un divieto di esportazione.
In pratica, qualsiasi impresa che intende esportare vaccini «deve inviare alle autorità nazionali informazioni su che cosa e verso dove intende esportare». Le autorità nazionali «potranno controllare e dare un’autorizzazione, oppure rifiutarla». In questo secondo caso, l’esportazione non avviene. «È una cosa che deve avvenire molto velocemente, nel giro di poche ore», specifica la fonte.
Cosa prevede il meccanismo
Il meccanismo «mira ad assicurare che le dosi di vaccino per cui abbiamo pagato siano consegnate ai cittadini dell’Ue». Cosa che riguarda i vaccini delle compagnie con cui l’Unione ha siglato contratti di acquisto anticipato. Il meccanismo entrerà in vigore “presto”, assicura, dato che in questa materia “i tempi sono importanti”.