Vaccini, Arcuri ha sbagliato pure le siringhe e rischia di essere travolto. Il caso di Pavia

5 Gen 2021 15:08 - di Chiara Volpi
Covid vaccini a rilento siringhe sbagliate

Covid, vaccini a rilento, ci mancavano solo le siringhe sbagliate, inadatte a inoculare il vaccino. Personale sanitario a ranghi ridotti. Medici in ferie. Dosi in arrivo a corrente alternata. E l’Italia è in ritardo nel somministrare le vaccinazioni. Uno scandalo che si ripercuote sul controllo dell’epidemia da parte del governo. E che vede il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, chiedere interventi e provvedimenti. Perché, come evidente, se l’errore ritarda la vaccinazione e causa sprechi pubblici, occorre accertare le responsabilità. Sia «sul piano penale, che su quello erariale».

Siringhe sbagliate: uno scandalo già registrato in molte città. L’ultima è Pavia

E allora, si parte sulla notizia sulla incresciosa vicenda. Quella riassunta, tra gli altri, dal presidente Codacons Rienzi. Che, aggiornamenti alla mano, nel chiedere conto al ministro Speranza di quanto sta accadendo, segnala: «In alcuni ospedali italiani i vaccini anti-Covid sarebbero arrivati con siringhe sbagliate. Inadatte a somministrare ai pazienti le dosi del farmaco. L’ultimo caso è quello di Pavia. Dove sarebbero giunte un migliaio di siringhe sbagliate da 5 ml anziché da 1 ml. Ma casi analoghi si registrano anche Perugia. Torino. Milano. E in Liguria. Chiediamo al Ministero della salute di verificare i fatti. Come di accertare le responsabilità alla base dell’errore nell’invio delle siringhe alle strutture sanitarie del territorio».

Il caso “siringhe sbagliate” travolge governo e super-commissario Arcuri

Un caso che va avanti ormai da giorni. Con un’unica certezza: per inoculare il vaccino anti Covid servono siringhe di precisione. Che abbiano dimensioni precise. Eppure, ancora oggi negli ospedali, come dimostra l’ultima vicenda di Pavia, continuano ad arrivare siringhe e aghi inadatti. Per questo nella sua denuncia il numero uno di Codacons prosegue e aggiunge: «Capiamo la complessità e le difficoltà del piano vaccinale, ma errori di questo tipo rischiano non solo di determinare un danno erariale, ma anche di rallentare le vaccinazioni. Il Ministro Speranza deve avviare una indagine sul caso. E se dalle siringhe sbagliate dovessero emergere sprechi di fondi pubblici e rallentamenti del piano vaccinale – chiosa Rienzi – i responsabili devono risponderne. Sotto il profilo penale ed erariale».

Il virologo Pregliasco polemico in tv: «Con siringhe così si rischia di sprecare liquido»

Il caso scatena le reazioni indignate e preoccupate di addetti ai lavori e gente comune. La discussione sullo scandalo innesca le polemiche. Tanto che oggi, tra gli altri, il quotidiano La Verità registra e commenta: «Siamo alla farsa. Dopo aver tanto strombazzato i pregi delle costose luer lock da 1 ml, inserite in un bando da 157 milioni di pezzi e senza le quali non si potrebbe vaccinare «in modo sicuro e preciso», il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri sta mandando negli ospedali dispositivi medici a dir poco inadatti». Dati confermati ieri dal virologo Fabrizio Pregliasco, ospite su La7 della trasmissione Tagadà. Ai cui microfoni ha sostenuto: «Sono arrivate siringhe un po’ troppo grosse che rendono più difficile prelevare la quota da 0,3 ml per ottenere davvero sei dosi». Poi, lungi dall’esaurire l’inquietante argomento, il professore ha anche aggiunto: si tratta «di una quota parte delle siringhe acquistate da Arcuri». Sottolineando tranchant: «Con siringhe così si rischia di sprecare un po’ di liquido».

La Verità indaga sull’operato di governo e Arcuri

Un caos inspiegabile, su cui La Verità, per esempio, prova a fare luce scrivendo: «Da Roma avrebbero promesso “le siringhe della giusta capienza” a partire dalla prossima settimana. Ciò può significare una sola cosa: l’azienda o le aziende scelte da Arcuri per la fornitura delle prime luer lock, non stanno consegnando i quantitativi necessari. È solo un’ipotesi, perché sulla piattaforma di Invitalia non è ancora stato pubblicato il nome dell’operatore economico al quale doveva essere affidata «in massima urgenza» la fornitura di aghi e siringhe “per il mese di dicembre 2020 e gennaio 2021″».

Il caso Calabria, la denuncia: «Gli ospedali hanno “disperato bisogno” di siringhe»

E ancora: «A Frosinone, dove c’è stato il record di vaccinati ed è stata esaurita la prima consegna di 2.925 dosi, la direttrice generale della Asl, Pierpaola D’Alessandro, ha spiegato a La7 che terminate le siringhe inviate da Arcuri si stanno utilizzando le più comuni luer lip con le quali “le infermiere si trovano molto bene perché riescono a vaccinare in sicurezza con un’abitudine presa già con il piano vaccinale antinfluenzale”». Ma, come noto, «la mancanza di siringhe si segnala in molte parti d’Italia», prosegue La Verità. «Come in Calabria, dove il rapporto tra dosi utilizzate e somministrazioni è ancora fermo al 3,5%. E gli ospedali hanno “disperato bisogno” di siringhe che stanno cercando anche nelle farmacie convenzionate all’interno della Regione».

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