Vaccini ai parenti dei sanitari, i Nas di Parma aprono un’indagine. La Lega: manca un controllo serio
Cresce il ‘caso Modena’ sui vaccini somministrati ai parenti dei sanitari. “Speriamo non sia una prassi consolidata quella della gestione delle dosi vaccinali nel modenese. Non esistono dosi ‘avanzate’ . Ma personale sanitario e operatori ora prioritari in lista d’attesa da chiamare”. Chiede chiarezza il senatore leghista Stefano Corti. Su quella che definisce una “falla nel sistema di gestione delle somministrazioni. Che dimostrerebbe “come non ci sia un controllo dall’alto serio del corretto impiego di una risorsa così importante”.
Vaccini anti-covid ai parenti dei sanitari, cresce la polemica
L’accusa è condivisa dalla consigliere provinciale Simona Magnani. Che scende in campo sul caso scoppiato lo scorso martedì dei vaccini anti-Coronavirus somministrati ai familiari di alcuni operatori sanitari del centro unico di Baggiovara, a Modena. Si tratterebbe di sei dosi rimaste al termine della giornata. E utilizzate in modo non conforme alle linee di indirizzo.”Il fatto che grazie a Facebook si sia arrivati a scoprire questa grave mancanza di attenzione – proseguono gli esponenti del Carroccio – significa che manca un meticoloso controllo interno del numero di dosi in gestione ad ogni punto vaccinale. Eppure dovrebbe essere un banale conto matematico giornaliero seguito da serietà e trasparenza”.
I Nas di Parma aprono un’indagine, l’Ausl si scusa
Lo scandalo è emerso ‘grazie’ a un selfie diffuso poi sui social. Sul caso del centro unico di Baggiovara, nel modenese, è scattata l’indagine dei carabinieri del Nas di Parma. Si tratterebbe di accertamenti preliminari per verificare l’accaduto e solo successivamente si valuterà un eventuale rilievo penale. L’Ausl di Modena, intanto, ha annunciato che aprirà un’istruttoria sulla vicenda. E si scusa.
“Quanto avvenuto – si legge in una nota – non risponde ad alcuna direttiva o indicazione fornita dall’Azienda. Consapevole della gravità dell’errore commesso, e dell’impatto che ciò può generare sulla popolazione che attende il vaccino, l’azienda ospedaliera si impegna a garantire la massima trasparenza, così come è stato fatto fin dall’inizio”.
I 5Stelle: non è un caso isolato
Secondo i 5Stelle il caso non sarebbe isolato. “Il caso di Baggiovara dove sono state somministrate dosi di vaccino anti Covid a parenti degli operatori sanitari dimostra come ad oggi sulla programmazione degli interventi ci sia ancora molto da fare. A quanto ci risulta anche in altre realtà dell’Emilia-Romagna, come per esempio Bologna, il caso delle dosi di vaccino in eccesso a fine giornata sembra essere una costante quasi quotidiana“, sostiene Silvia Piccinini, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle in Emilia-Romagna.