Povero Conte: Travaglio lo inguaia paragonando Renzi a Bin Laden, Di Battista insiste nelle offese

31 Gen 2021 17:54 - di Antonio Marras

Sono ore difficili per il “povero” Conte, costretto a restare a guardare mentre Fico prova a convincere Renzi a rientrare nella maggioranza per sostenere un nuovo governo, col vecchio premier. Non proprio un’impresa facile, visto che nelle stesse ore in cui Conte fa sapere di aver sentito il leader di Iv, con il presidente della Camera che annuncia per domani una possibile sintesi politica delle consultazioni, i fedelissimi di Giuseppe continuavano a bombardare il nemico che si vorrebbe convincere a rientrare nei ranghi.

Travaglio, Conte, Renzi e Bin Laden

Oggi il leader della fazione contiana degli anti-renziani, Marco Travaglio, direttore del “Fatto Quotidiano“, ospite di Lucia Annunziata a “In Mezz’ora in più”, si è molto impegnato nella difesa del premier e nella solita apolologia del governo Conte, come dimostra questo stralcio di intervista.

“Conte è il premier migliore perché ha le mani sui dossier, ha portato il Recovery Fund e ha impostato la lotta contro il Covid e la campagna vaccinale su cui stavamo andando benissimo. Non ci sono altri nomi per tenere insieme Pd, 5stelle e Leu”, ha detto Travaglio alla Annunziata, che poi gli ha chiesto se finora avesse vinto Renzi la partita contro Conte: “Dire che Renzi è il più bravo di tutti perché ha fatto cadere il Governo è come dire che Bin Laden era il più bravo perché ha buttato giù le torri gemelle“. Paragone a dir poco ardito. E soprattutto, poco distensivo, nelle fasi delicate della trattativa tra Conte e Italia Viva.

“Su Rai3 Travaglio, invitato in qualità di sostenitore di Conte, paragona Renzi al terrorista Bin Laden, con un rancore che non dovrebbe avere nulla a che fare col servizio pubblico. Se non arrivano prese di distanza da Conte, per me andrebbe interrotta ogni trattativa di governo”, scrive su Twitter il deputato di Italia viva Michele Anzaldi.

Di Battista contro il leader di Italia Viva

“Renzi contro la revoca ai Benetton: un motivo in più per tenerlo fuori dal governo”. AncheAlessandro Di Battista su Facebook, rilanciando un proprio articolo del 22 gennaio pubblicato su Tpi, in cui attaccava frontalmente Matteo Renzi e gli esponenti a lui più vicini partendo dal dossier Autostrade, non dimostra di voler dare una mano alle trattative con Renzi, come gran parte del M5sS.

“I nostri non hanno coraggio e non avendocelo non se lo possono dare.” Lo dice il deputato sardo Pino Cabras, 53 anni, vicepresidente della commissione Affari Esteri, a La Repubblica riferendosi al passo indietro rispetto al “mai più Renzi” del M5S. Due giorni fa Cabras ha anche presentato una interrogazione al governo per far luce sul viaggio di Matteo Renzi in Arabia Saudita, “sono stato subissato di chiamate, anche Alessandro Di Battista mi ha mandato degli sms di incoraggiamento”. Invece il gruppo dirigente dei 5 Stelle non ha gradito la sua mossa, considerata avventuriera in un momento di mediazione.. “Io a differenza di Vito Crimi e Luigi Di Maio non ho mai urlato ai quattro venti “mai con Renzi”, questi avverbi non mi piacciono. Invece ho detto che si può tornare a trattare con lui, certo, ma se si inginocchia sui ceci…”.

 

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