L’ultima dagli Usa: awoman “femminile” di amen. Il politicamente corretto sforna solo imbecilli
Awoman. Il neologismo coniato dal deputato democratico Emanuel Cleaver non è – come pure si potrebbe credere – frutto dell’innesto di alfa greco su sostantivo inglese. Omero non c’entra. Quella “a“, infatti, non è l’alfa, né privativo né copulativo. E quindi il neologismo non significa “senza donna” e neanche “con donna“. Più cretinamente, il congressman di Kansas City (ah, i nandomericoni di una volta) ha impapocchiato un femminile (singolare) dell’ebraico amen. Nella sua colossale imbecillità credeva che l’invocazione di ogni fine preghiera racchiudesse in realtà uno spregevole intento sessista: a-men.
Awoman coniato dal deputato dem Cleaver
Insomma, una parola per soli uomini, men appunto, come certe pellicole del tempo andato, tutte guerre e neppure un bacio. Da qui il suo awoman, come democratica estensione dell’invocazione, altrimenti maschilista, all’ex-gentil sesso. Che dire? Beh, noi ci lamentiamo sempre dell’Italia, della scarsa qualità del nostro dibattito politico. La sortita di Cleaver ci autorizza quantomeno a tirare un sospiro di sollievo. Da noi neppure al più scalcagnato e improvvisato tra i Cinquestelle verrebbe mai da confondere il così sia ebraico con una parola discriminatoria del genere femminile. Tuttavia, nel contempo atterrisce il pensiero che uno così poggi le proprie terga sugli scranni del Congresso della più potente democrazia del globo. Segno evidente che la curva del cretinismo si è impennata anche Oltreoceano.
Stati Uniti soffocati dal politically correct
Fatale, del resto, dopo la compiacenza accordata dal mainstream ai deliri del politically correct, ai demolitori di statue o ai censori di opere d’arte. Se avalli culturalmente l’indignazione retroattiva, è normale che al Cleaver di turno spunti un’idiozia in bocca. Che la statua di Cristoforo Colombo finisca giù in nome dei diritti dei nativi americani, Via col Vento al rogo in nome dell’uguaglianza razziale e Grease bandito in ossequio alla parità di genere. Giudicare l’ieri con gli occhi di oggi è una pretesa assurda. È come vergognarsi da adulti di quel che facevamo da bambini. Roba da matti. Che Dio ci protegga: amen e… awoman. Il terzo sesso seguirà.