La stampa estera sfotte Conte. El Pais: la vicenda Vitali e il mercanteggiare del premier (video)
Tra i pezzi con cui racconta la crisi di governo italiana al pubblico spagnolo, il corrispondente de “El Pais” dedica anche un ritratto a Luigi Vitali, “il transfuga nottambulo per evitare le elezioni”, ricostruendo la vicenda delle telefonate, prima di Silvio Berlusconi e poi di Matteo Salvini, e delle pressioni notturne ricevute dal senatore che l’hanno spinto a ritirare il sostegno dato a Giuseppe Conte e rimanere nel centrodestra.
La vicenda Vitali raccontata da El Pais, che attacca Conte
“La vicenda di Vitali illustra in modo nitido il transfughismo parlamentare e il mercanteggiare in cui Conte ha trasformato la sua sopravvivenza a palazzo Chigi – scrive il quotidiano spagnolo – ma allo stesso modo il punto di fondo che ricorre in questi giorni in tutti i tavoli negoziali: le elezioni non convengono quasi a nessuno”.
Di lui i grillini dicevano: è un imputato, non può andare al Csm
Luigi Vitali, nel caso in cui fosse diventato parte integrante della maggioranza, avrebbe provocato un sussulto nelle file grilline. “Nel 2014 – scrive il sito Policymaker – è stato proposto come componente laico del Consiglio superiore della magistratura in quota Forza Italia (l’altro nome fatto fu quello di Elisabetta Casellati, attuale seconda carica dello Stato). Scriveva in merito Il Fatto Quotidiano, giornale di riferimento per i pentastellati: “Berlusconi vuole a Palazzo dei Marescialli il brindisino sotto processo per abuso d’ufficio”. Tuonava Luigi Di Maio: «È una cosa che sta passando sotto silenzio. Napolitano non ha detto una parola sul fatto che Vitali è un imputato e che Pd e Fi lo stiano votando»”. Insomma non proprio un nome gradito alle truppe pentastellate.
Vitali aveva cominciato la sua attività politica nel Msi
Vitali nel 1980 aveva cominciato la sua attività politica nel Msi. Era stato consigliere comunale a Francavilla Fontana (Br). Nel 1995 il passaggio a Forza Italia. Nell’intervista a La7 racconta di una notte passata in bianco a riflettere sul da farsi e delle telefonate con Berlusconi e Salvini. “Non ho chiesto nulla a nessuno, ero solo preoccupato per il Paese”. Questa la sua versione.