La faccia tosta di Monti: “Merito della Merkel se in Italia c’è il governo europeista di Conte”
Dopo averlo criticato e aver votato la fiducia col naso turato, Mario Monti si improvvisa consigliere di Conte. “Non deve cercare di avere più ‘responsabili’, ‘volenterosi’ o ‘costruttori’ ma deve cercare di allargare la maggioranza. Un’emergenza di questo tipo deve essere affrontata con uno schieramento largo. Ormai sembra essere chiaro che la linea di demarcazione è tra gli europeisti e gli altri. Penso a Renzi, una volta archiviate le tattiche politiche, e a Forza Italia”. Lo dice il senatore Mario Monti, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7.
“L’alta popolarità di Conte è sicuramente dovuta anche ad un suo senso pacato e rassicurante. Ma mai nella storia nessuno si è trovato a gestire un fondo europeo di tali dimensioni. E’ la condizione ideale per un politico”, aggiunge l’ex commissario Ue, che poi loda anche lo “straniero”. “Il merito della svolta nelle politiche europee è di Conte e dell’Italia ma sicuramente anche della signora Merkel e della signora Von der Leyen -ha aggiunto il senatore a vita-. Comprensibilmente il presidente del consiglio di fronte a una sfida così chiede il concorso di altre forze, anche perché tutto ciò succede in una situazione di guerra come è quella contro il Covid”.