Il pallottoliere di Conte è fermo. Gli ambasciatori del premier ammettono: «La strada è lunga»
A pochi minuti dalla replica di Giuseppe Conte alla Camera i numeri al Senato ancora non ci sono. Per restare in sella il premier deve ancora pedalare. Ce la farà prima della conta di domani a Palazzo Madama? Difficile dirlo. Ma i suoi stessi sherpa non nascondono un certo pessimismo. Il lavoro dei ‘responsabili’ o dei ‘costruttori’, come li ha ribattezzati il presidente Mattarella, langue. Non sta dando i risultati sperati. Almeno finora.
Conte in bilico: il pallottoliere è fermo
La forbice che va da 154 a 156, senza grandi progressi, è praticamente ferma da ieri. Il pallottoliere a Palazzo Madama, in vista delle fiducia di domani al premier Conte e al suo governo, vive un momento di stallo. Tutto è ancora possibile, insomma. “Vediamo che succede non solo domani ma anche mercoledì, la strada è lunga”, sussurra chi è impegnato in prima linea nelle trattative per mettere in sicurezza l’esecutivo guidato da Conte.
I volenterosi non sono così tanti…
Decisive le prossime ore, per vedere se l’appello del presidente del Consiglio ai ‘volenterosi’ ha colto nel segno, se farà proseliti. Soprattutto nelle file dei centristi e di Forza Italia. Che per ora resta irremovibile, almeno a parole. Alla Camera, tornata oggi sotto i riflettori, crescono voci di corridoio sulla presunta nascita di un gruppo con innesti di Forza Italia e centristi, preludio di un nuovo Conte ter. Ma finora sembra più il frutto della fantasia dei cronisti e dei retroscenisti che della realtà.