Giallo dei coniugi scomparsi a Bolzano, il cerchio si stringe su Benno: il sangue sul ponte è del padre

23 Gen 2021 13:42 - di Filomena Auer
coniugi scomparsi a Bolzano

Svolta nel giallo dei coniugi scomparsi a Bolzano: Peter Neumair e Laura Perselli. Il cerchio si stringe su Benno: il sangue trovato sul ponte che sormonta l’Adige, analizzato dai Ris, è del padre. La novità sulla coppia che sembra svanita nel nulla dal 4 gennaio scorso, è eclatante e arriva ieri sera in diretta a Quarto Grado. Durante la trasmissione condotta da Gianluigi Nuzzi la telefonata del direttore del quotidiano Alto Adige, Alberto Faustini, irrompe sulla scena in tutto il suo potenziale macabro. E lo sconcerto per i sospetti sul figlio della coppia, alimentati da indiscrezioni e dubbi degli ultimi giorni, aumenta di pari passo con l’audience del programma. Le tracce di sangue rinvenute dai Ris sul ponte sull’Adige a Vadena sono di Peter Neumair. E adesso, le ombre che gravano sul figlio Benno, che gli inquirenti sospettano sia il responsabile della misteriosa sparizione, si addensano sempre di più…

Svolta nel giallo dei coniugi scomparsi a Bolzano

«Poco fa i Ris hanno confermato che le macchie di sangue sul ponte della discarica sono del papà di Benno, Peter Neumair», annuncia solenne il direttore del quotidiano di Bolzano. «Ovviamente questa notizia rende tutto ancora più plausibile», spiega Faustini in diretta con Nuzzi. Ma oggi, come riferisce tra gli altri il sito del Tgcom 24, «stando a quanto ci dicono gli inquirenti, l’inchiesta per ora non avrà un’accelerazione. Gli investigatori, evidentemente, devono ancora mettere a posto altri tasselli di questo complicato mosaico».

Sospetti sempre più stringenti sul figlio Benno

La macchia di sangue ritrovata al ponte di Vadena, poco lontano dalla discarica Ischia-Frizzi, è di Peter Neumair. Il conferma l’ipotesi fatta quasi subito dagli investigatori, che sospettano che il figlio della coppia abbia ucciso i genitori e poi si sarebbe disfatto dei loro corpi gettandoli nell’Adige. I sommozzatori da giorni perlustrano il fiume in cerca delle spoglie della coppia scomparsa. Una tesi avvalorata dall’ultima svolta arrivata dalle analisi della scientifica. Le analisi degli specialisti del Reparto Investigazioni Scientifiche dell’Arma, infatti, sono più che sicuri dell’ultimo riscontro: non si tratta solo di una semplice “compatibilità”. Quelle gocce di sangue sono proprio del papà di Benno. E ora la posizione del giovane, indagato per l’omicidio dei genitori, si aggravano ulteriormente.

Le certezze in mano alla scientifica

Certo, come rilevano i media ancora in queste ore, alla quadratura del cerchio manca ancora tempo e lavoro. Gli inquirenti sono in attesa dei risultati delle analisi sulle macchie di sangue e sulle tracce biologiche rilevate all’interno della Volvo V70 che, martedì scorso, è stata smantellata e sezionata pezzo a pezzo, nel corso di esami scientifici approfonditi svolti nella caserma Guella, a Laives. Così come l’importante lavoro sulla ricostruzione degli sostamenti dell’indagato sulla base delle celle telefoniche agganciate è ancora in corso di svolgimento. E l’Adige, infine, dragato in lungo e in largo, al momento non ha restituito ancora nulla: né tracce, né oggetti, né tanto meno i corpi dei coniugi scomparsi a Bolzano.

La tesi innocentista messa a dura prova

Ma, di contro, come sottolineato ieri a Quarto Grado e sostenuto da molti, la scelta della sorella di Benno, Madè Neumair, primogenita della coppia scomparsa, di non risiedere col fratello nella casa di famiglia, in questi giorni di dolore e di mistero. Le contraddizioni del giovane, che non hanno convinto gli inquirenti. Le voci dei vicini e dei genitori degli alluni a cui il ragazzo insegna matematica in un istituto della città. Voci che si rincorrono restituendo del giovane un’immagine controversa, non aiutano le teorie innocentiste. E chi, in nome di un garantismo dovuto, vuole credere nella sua estraneità ai fatti.

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