Di Fico in Fico, in tre giorni: avanza l’ipotesi di un governo dei “presidenti” per silenziare Renzi

30 Gen 2021 8:03 - di Robert Perdicchi
Roberto Fico e Mattarella

Conte-ter? Forse, ma avanza l’ipotesi di un Fico primo e unico, con un ruolo che da mediatore potrebbe diventare quello di premier di un governo del presidente della Repubblica e del presidente della Camera. Un governo dei “presidenti” per silenziare Renzi e mettere a tacere la maggioranza ribelle, con qualche promessa futura a Conte. Fantapolitica? No, rumors di Quirinale raccolti in articoli di giornali, con l’ipotesi di accontentare il Pd lasciandogli la presidenza della Camera con le dimissioni di Roberto Fico.

Fico, Renzi e l’incarico: la priorità è fare presto

L’emergenza sanitaria ed economica dovuta al Covid impone tempi rapidi e stabilità al Paese e il presidente della Repubblica, nella sua veste di arbitro super partes, ieri ha fatto sentire chiara e forte la sua voce ribadendo quello che va dicendo da giorni: no a maggioranze raccogliticce. Un input preciso per Giuseppe Conte e i suoi alleati M5S-Pd, ma soprattutto per Italia viva. Servono, insomma, numeri certi. E per questo il Colle ha affidato il mandato esplorativo al presidente della Camera, Roberto Fico, che avrà il compito fino a martedì di verificare concretamente ”una maggioranza parlamentare a partire dai gruppi che sostenevano il precedente governo”.

Tre giorni di tempo delicatissimi per il premier in carica, che gli ridanno ossigeno e la possibilità di tentare l’ultima mediazione con Renzi o forse il colpo di grazia.Se la mission di Fico dovesse fallire, il presidente della Repubblica dovrebbe necessariamente esaminare altri scenari, come un eventuale governo di salvezza nazionale. “Tutti i componenti del centrodestra si sono riservati, ove non si andasse ad elezioni -ha infatti osservato Matteo Salvini parlando a nome dell’intera coalizione dopo il colloquio con il presidente della Repubblica- di valutare con il massimo rispetto ogni decisione che spetta costituzionalmente al capo dello Stato”.

Le elezioni anticipate restano, purtroppo, l’ultima chance

Le elezioni anticipate, però, restano sullo sfondo, perché Mattarella non le ha escluse, come racconta chi ha partecipato ai colloqui di oggi. Durante l’incontro con l’opposizione, riferiscono fonti parlamentari, il capo dello Stato avrebbe innanzitutto puntualizzato che serve un governo forte per poi spiegare in maniera decisa (senza essere sollecitato da nessuno della delegazione del centrodestra presente al colloquio), che le urne sono un’opzione in campo. La democrazia passa anche attraverso il voto del popolo e il presidente della Repubblica, da garante della democrazia, considera sul tavolo anche le elezioni.

Mattarella poi avrebbe ringraziato il centrodestra per il senso di responsabilità dimostrato votando lo scostamento di bilancio e per la disponibilità a sostenere tutti i provvedimenti necessari per fronteggiare l’emergenza economico-sanitaria causata dal Covid, dal decreto ristori al piano sul Recovery fund.

Ma intanto il pallino è nelle mani di Fico, che potrebbe mantenerlo stretto stretto per sè.

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