Da Fdi il “Museo Diffuso” sugli esuli giuliani e dalmati: in ricordo di una tragedia rimossa
Fdi e la proposta di un “Museo Diffuso” sugli esuli giuliano-dalmati: in ricordo di un popolo disperso. Di una tragedia troppo a lungo volutamente rimossa. Un progetto, ideato e promosso dal Coordinamento delle Associazioni degli esuli del Quartiere Giuliano Dalmata. Un’idea che rende onore e omaggio alla tragedia degli esuli giuliano-dalmati sfuggiti alla persecuzione titina. Alla drammatica storia delle persecuzioni e dell’esodo di centinaia di migliaia di italiani delle terre d’Istria, Venezia Giulia e Dalmazia. Ad illustrarne struttura poliedrica e spirito progettuale, è Fabrizio Ghera, Capogruppo di Fdi alla Regione Lazio. Un’occasione e una proposta storica, culturale. Dalle valenze urbanistiche e sociali, che punta a rievocare un capitolo doloroso del nostro passato, un dramma ancora troppo trascurato dalle istituzioni.
Il progetto del “Museo Diffuso” in ricordo della tragedia degli esuli giuliano-dalmati
E infatti, nel presentare la proposta, Ghera sottolinea: «È giusto portare all’attenzione della Regione Lazio l’iniziativa di rendere il nucleo storico del quartiere Giuliano Dalmata di Roma un “Museo Diffuso”». In considerazione anche della necessità di «mantenere viva la memoria nazionale di quel popolo disperso. Un progetto ideato e promosso dal Coordinamento delle Associazioni degli esuli del Quartiere Giuliano Dalmata, alle quali va riconosciuto allora il merito di aver reso nota a tutta la comunità nazionale, la storia tragica delle persecuzioni e dell’esodo di centinaia di migliaia di italiani delle terre d’Istria. Venezia Giulia. Dalmazia». Una vicenda – prosegue Ghera nell’illustrare la proposta – «per troppi anni volutamente rimossa dalla coscienza popolare. E riportata nella memoria storica del nostro popolo grazie all’impegno di storici e studiosi che tanto hanno contribuito al varo della legge 92/2004. Quella che istituisce il Giorno del Ricordo».
Fdi chiede l’interessamento della Regione Lazio per la memoria nazionale di quel popolo
Dunque, in questo contesto “l’Archivio Museo Storico di Fiume della Società di Studi Fiumani” risulta centrale nel processo di ricostruzione degli eventi, di conservazione della cultura e delle tradizioni. Come di celebrazione di grandi personalità di quei nostri connazionali perseguitati del confine orientale. «Una struttura – ricorda Ghera – che dal 1963 ha sede nell’omonimo quartiere nel quadrante dell’Eur. E che, assieme agli altri monumenti curati dall’Anvgd, è un punto di riferimento molto importante di questo progetto». Una proposta per la quale, quindi, «Fdi chiede il pieno interessamento della Regione Lazio, al fine di realizzare iniziative idonee alla divulgazione e all’approfondimento di una storia di interesse nazionale ed europeo. Con il coinvolgimento dell’associazionismo dell’esodo presente nella capitale».