Conte smemorato: cita 30 volte il suo governo e mai le vittime del Covid, il triste record italiano

18 Gen 2021 16:17 - di Luca Maurelli

Trenta volte la parola “governo”, neanche una volta la parola “morti”. Nel discorso di oggi del premier Giuseppe Conte alla Camera anche stavolta, come già accaduto nelle frequenti comunicazioni agli italiani nei mesi scorsi, i grandi assenti sono stati gli oltre 80mila scomparsi, in Italia, a causa del Covid. Un triste record mondiale dell’Italia a cui il premier ha preferito non fare riferimento, tra i tanti presunti successi del suo governo rivendicati oggi in aula. E anche stavolta una parola di pietà, di commozione, di omaggio, è stato riservato alle vittime e alle loro famiglie, come invece, per fare un esempio, aveva fatto a più riprese, chiedendo anche scusa, la cancelliera tedesca Merkel.

Le parole più citate da Conte nel suo discorso alla Camera

Il sostantivo ‘governo’, il verbo ‘abbiamo’. E poi ‘politica’. Sono queste le prime tre parole che il premier Conte, nel suo intervento di circa un’ora in Aula, alla Camera, ha maggiormente usato. Ampio ricorso, poi, anche ai termini ‘cittadini’, ‘fiducia’, ‘pandemia’ e ‘parlamento/parlamentari’. Nella tag cloud di Conte, ricavata dal suo discorso articolato in 26 pagine, il nome dell’esecutivo, è risuonato ben 30 volte (‘governo’), superato solo dal verbo ‘abbiamo’ (31), usato il più delle volte per ricordare quanto fatto proprio dal suo governo, nella gestione della ‘pandemia’ (altro termine ricorrente 12 volte). ‘Politica’ invece, ricorre ben 23 volte. Poi troviamo ‘cittadini’ e ‘fiducia’ (12) e ancora responsabilità’ (8). Forte, da un punto di vista dell’utilizzo frequente, anche il ricorso ai termini ‘Parlamento’ e parlamentari’, pronunciati da Conte, 9 e 8 volte, durante la sua comunicazione.

Conte trova spazio per Procida, ma non per le vittime del Covid

“Pur nella sua tragicità, l’esperienza della pandemia ci ha restituito un forte senso di unità, ha elevato il tenore della nostra alleanza e ha rafforzato le ragioni del nostro stare insieme…”, è uno dei passaggi del discorso di Conte (qui il testo integrale), dal quale ci si sarebbe aspettati un passaggio sui morti, ma niente. Perfino su Procida capitale della cultura perde qualche minuto. La parola “vittima” viene usata una sola volta, ma in riferimento al tema della violenza sulle donne, gravissima, per carità, ma non proprio attinente alla crisi da Covid. E anche quando Conte annuncia i provvedimenti futuri, si vanta dei successi ottenuti senza mai citare il triste record negativo. “Il piano di distribuzione dei vaccini sta procedendo spedito. Siamo i primi nell’Unione europea…”. Anche per vittime, rispetto alla popolazione. Ma, come direbbe Travaglio, è colpa dei vecchi, che in Italia sono troppi e vivono con i nipoti…

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