Arriva Maskne, la nuova malattia che colpisce chi usa le mascherine. Ecco i danni che provoca
Le mascherine di nuovo al centro dell’attenzione. C’è una nuova “malattia” figlia di questi tempi “battezzata con il termine di “maskne”, derivante dalla fusione delle parole “mask” (mascherina) e acne». Lo spiega all’Adnkronos Salute Mauro Minelli, specialista in Immunologia clinica e Allergologia. Minelli è co-coordinatore della Scuola di specializzazione medica in Scienze dalla nutrizione-Dipartimento di Studi europei Jean Monnet.
Maskne, l’acne reattiva
«Si tratta, in sostanza, di una forma di acne reattiva, provocata dal prolungato utilizzo della mascherina in qualità di dispositivo di protezione individuale. Il trend di interesse verso questa patologia della pelle, emergente nella popolazione generale, sembra essere decisamente crescente. Come risulta dalle consultazioni online che il termine fa registrare sui principali motori di ricerca».
Maskne, i danni delle mascherine
In particolare, dalla “maskne” «sarebbero maggiormente interessati gli operatori sanitari, costretti ad uso prolungato della mascherina, e tutti quei soggetti che già presentano patologie cutanee del volto quali acne e rosacea, dermatiti seborroiche e periorali – ricorda Minelli – Ciò che provocherebbe di fatto la patologia, si pensa possa essere l’aumento della temperatura, che a sua volta porterebbe a una maggiore produzione di sebo, con contestuale variazione del microbiota cutaneo e formazione di papule e vescicole nelle sedi di applicazione del dispositivo».
Cambiare spesso le mascherine
I consigli per evitare che si verifichi «sono il frequente cambio della mascherina (a prescindere dall’utilizzo di una chirurgica o di una Ffp2), una frequente idratazione del viso con ridotto utilizzo di “make-up”, che favorirebbe ulteriori variazioni di ph cutaneo», suggerisce Minelli.
A chi crea danni la mascherina
Il sito Sismed spiega quali sono gli altri rischi per chi usa le mascherine. E risponde a chi chiede se un uso continuativo delle mascherine può essere dannoso. Naturalmente le mascherine per il viso, si legge, rendono la respirazione più difficile. Per chi è affetto da Broncopneumopatia cronica ostruttiva o asma, o comunque da gravi malattie polmonari croniche, l’uso continuativo delle mascherine potrebbe peggiorare i problemi respiratori. Ma non per via della ritenzione di CO2 (ipercapnia). Spiega il sito, che non c’è infatti alcun rischio di ritenzione di anidride carbonica negli adulti sani, che usino mascherine chirurgiche, di stoffa o le N95 (le cosiddette FFP2). Le molecole di anidride carbonica si diffondono liberamente attraverso le mascherine, consentendo il normale scambio di gas durante la respirazione.