Prato, decine di cinesi positivi al Covid sono spariti. FdI: “Intervenga la magistratura”
Ci sono almeno undici cinesi fra i nuovi casi Covid registrati ieri a Prato. Dopo l’impennata di casi dei giorni scorsi all’interno della comunità orientale. E il trend sembra in peggioramento per tutti. Lo testimoniano i 53 nuovi contagi che interessano la provincia. Ma ad allarmare sono soprattutto i 25 cinesi risultati positivi martedì. Quindici di loro sono irrintracciabili. “D’altronde non è la prima volta che accade”, spiega il direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asl Toscana Centro, Renzo Berti.
I numeri dei cinesi positivi al Covid fa paura
Secondo quanto spiegato da Berti, a La Nazione i quindici asiatici irrintracciabili hanno eseguito il tampone in un laboratorio privato fornendo però dati falsi, una falsa tessera sanitaria e generalità non corrispondenti alla realtà in modo da non essere più trovati. Positivi ma spariti nel nulla, senza che le autorità sanitarie sappiano chi siano. “Hanno presentato dati non corretti e in alcuni casi non hanno fornito neppure un numero di telefono. Per recuperare materialmente gli esiti dei test mandano altre persone. Risalire all’identità personale è impossbile. Purtroppo incontriamo sempre queste difficoltà, anche quando riusciamo a rintracciarli”.
“Hanno lasciato nomi falsi, sono irregolari”
Il problema, secondo Berti, sta nell’accettazione che viene fatta dai laboratori di analisi privati che non accertano l’identità del paziente. “La verifica sull’identità personale non è a fini di polizia – spiega Berti – L’accettazione deve essere corredata da tutti i dati fondamentali perché c’è un aspetto sanitario dietro, sennò è come cercare un ago in un pagliaio. Non voglio andare a caccia del colpevole, ma se io faccio un’analisi a chi non so chi è o dove sta, i riflessi di questo comportamento ricadono sulla salute collettiva. Sono attività private che avranno le loro regole ma questo è un buco che crea una falla nel sistema”. Infine Berti lancia un appello ai cinesi: “A noi non interessa se queste persone sono irregolari, devono avere fiducia”.
La Pietra di FdI: “La comunità cinese di Prato faccia chiarezza”
Per il senatore Patrizio La Pietra di Fratelli d’Italia “serve fare chiarezza. Occorre conoscere cosa prevedono i protocolli sanitari a carico delle strutture private e valutare la correttezza della procedura. Inoltre – prosegue il parlamentare – sono necessarie risposte alle preoccupazioni dei cittadini che hanno il diritto di sapere perché, potenzialmente, rischiano di entrare in contatto con persone positive al virus che consapevolmente si sono rese irreperibili. Mi auguro che il Consolato e i referenti della comunità si facciano carico di questa situazione. Voglio ricordare che erano cinesi i manifesti giganti comparsi a Prato durante la prima ondata della pandemia con messaggi di solidarietà e rassicurazione. Ora è il momento per dimostrare con i fatti il significato di quelle parole. Auspico anche un intervento della magistratura affinché si faccia luce sull’accaduto”.