Vaccino, Londra esulta: “Liberi in primavera”. Conte fa il menagramo: “D’estate ancora problemi”
In primavera la pandemia sarà un brutto ricordo. Ma solo in Gran Bretagna. In Italia, invece, in estate non ne saremo ancora fuori. Questo, almeno, è il quadro che si delinea ascoltando, da un lato, le parole del ministro della Salute britannico Matt Hancock e, dall’altro, quelle del premier italiano Giuseppe Conte, entrambi intervenuti nei rispettivi Paesi sul tema del vaccino.
Hancock: “Col vaccino fuori dal Covid in primavera”
“Il Regno Unito questa primavera sarà fuori dalla pandemia di coronavirus”, ha detto Hancock, facendo riferimento al via libera al vaccino Astrazeneca, definito “una notizia fantastica per il mondo intero”. “La produzione di questo vaccino costa relativamente poco, è relativamente facile da gestire e può essere conservato ad una normale temperatura frigo”, ha proseguito Hancock, assicurando che “il Servizio sanitario nazionale è pronto a lavorare, al ritmo che è necessario, per aiutarci a uscire da questa pandemia entro la primavera“. “C’è una via di uscita e il vaccino ce la fornisce. Possiamo dire adesso con fiducia – ha quindi ribadito l’esponente del governo Johnson – che entro la primavera ne saremo fuori, vaccinando la popolazione il più rapidamente possibile“.
Conte: “In estate avremo ancora problemi”
Di tutt’altro tenore, invece, le parole di Conte. “Come sarà l’estate? Mi chiedete presagi. Noi lavoriamo con gli esperti, aggiorniamo continuamente le nostre previsioni”, ha detto nel corso della conferenza stampa di fine anno. “Non ho detto – ha aggiunto – che completata la prima fase risolveremo i problemi. Ho detto che con 10-15 milioni vaccinati ad aprile avremo un primo impatto, non l’immunità di gregge. Durante l’estate – ha precisato – potremo ancora non aver risolto il problema“. “Ora preoccupiamoci della ripartenza delle scuole, dei prossimi mesi, non con predizioni da chiromanti”, ha quindi concluso il premier.