Super Imu, ultimo giorno per pagarla: ecco quanto ci costa. Occhio alla tagliola delle proroghe

16 Dic 2020 12:39 - di Giorgia Castelli
Imu

Ultimo giorno per pagare il saldo dell’Imu-Tasi.  Gli italiani dovranno pagare l’imposta sulla componente immobiliare del patrimonio. Escluse le prime case, a meno che non si tratti di un immobile di lusso che rientra nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.

Pagamento super Imu, ecco quanto ci costa

Con l’addio alla Tasi 2020, al posto della tradizionale imposta municipale unica è arrivata la nuova super Imu 2020. L’acconto Imu 2020, ovvero la prima rata Imu del 16 giugno, è stata pagata con le aliquote Imu stabilite dai Comuni per il 2019. La prima rata Imu 2020 è stata uguale al 50% di quanto versato per Imu e Tasi nel 2019. La seconda rata o saldo di dicembre 2020 si versa sulla base delle aliquote che i Comuni hanno approvato entro il 31 ottobre. E che sono state pubblicate il 16 novembre. Come si leggeva nella circolare del Mef del 18 marzo 2020 «in caso di mancata pubblicazione delle delibere sul sito www.finanze.gov.it, si applicano le aliquote e le detrazioni Imu vigenti nel comune per l’anno 2019». Il saldo quindi sarebbe stato uguale al 50% di quanto corrisposto nel 2019 per Imu e Tasi.

Imu, prorogati i termini per i Comuni

Per evitare che ciò accadesse, spiega il Giornale, è stato fatto un provvedimento ad hoc, pochi giorni fa. Prorogati i termini per l’invio telematico delle delibere al 31 dicembre 2020 e al 31 gennaio 2021 per la pubblicazione delle stesse nel sito. Come riporta IlSole24ore, tutto questo è avvenuto a ridosso della scadenza naturale del 16 dicembre. E per dare un certo margine ad una minoranza di Comuni “ritardatari”. Così potranno ricalcolare le aliquote sull’imposta della luce e disponibili sul sito del Mef dallo scorso 16 novembre.

Attenzione alle proroghe

Il Giornale ha sentito in esclusiva l’avvocato Giuseppe di Giovanni dello studio Legale Dirittissimo.  «Come si potrà ben intuire il governo, obbligherà, di fatto, i cittadini a versare l’imposta. Senza essere messi nelle condizioni di sapere se quanto verrà versato corrisponderà a quanto effettivamente dovuto!». A ciò, quindi, conseguirà l’obbligo del singolo cittadino di doversi, successivamente, attivare per integrare il versamento. Qualora sia stato versato meno del dovuto. O per chiedere il rimborso (qualora sia stato versato più del dovuto).

«Prevale l’interesse fiscale»

«Insomma, ancora una volta prevale su tutto il cosiddetto “interesse fiscale” alla pronta e sollecita riscossione del tributo. Imponendo al contribuente ulteriori adempimenti che si sarebbero potuti tranquillamente evitare». Ha puntualizzato ancora Di Giovanni.

Le esenzioni

Non pagherà, invece, la seconda rata dell’Imu 2020 l’immobile ubicato nella fascia “rossa”. Il  periodo di riferimento è compreso tra l’emanazione del Dpcm del 3 novembre 2020 e la data di scadenza del versamento della seconda rata dell’Imu. Vale a dire il 16 dicembre 2020. Indipendentemente dalla circostanza che durante tale periodo il territorio della regione interessato passi in una fascia diversa. Inoltre il decreto Agosto stabilisce che non è dovuta la seconda rata dell’Imu per tutti gli immobili adibiti a stabilimenti balneari. Ma anche marittimi, lacuali e fluviali, nonché immobili degli stabilimenti termali.

Esclusi agriturismi e villaggi turistici

Come riporta il Giornale nel suo focus, la seconda rata non sarà pagata nemmeno per gli immobili che rientrano nella categoria catastale D/2 e le relative pertinenze, immobili degli agriturismi, dei villaggi turistici, degli ostelli della gioventù, dei rifugi di montagna, delle colonie marine e montane, degli affittacamere per brevi soggiorni, delle case e appartamenti per vacanze, dei bed & breakfast, dei residence e dei campeggi, a patto che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività esercitate.

 

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