Rampelli: “Renzi? Can che abbaia non morde. Ma quale crisi, Italia Viva vuole solo deleghe e nomine”

29 Dic 2020 13:54 - di Redazione

Can che abbaia non morde“. Così Fabio Rampelli, ospite di Agorà, a proposito delle ultime mosse di Matteo Renzi. Le minacce di uscire dal governo non sono credibili.

Rampelli: “Can che abbai non morde…”

“Per utilizzare una metafora meteorologica è come una violenta grandinata. Che passa e lascia feriti alle spalle. Altro che crisi. Italia Viva punta a deleghe e nomine e questo lo hanno capito anche i sassi. I 209 miliardi del Recovery rappresentano una cifra che impone un approfondimento da parte di tutto il Parlamento. Perché se si falliamo – dice il vicepresidente della Camera – l’Italia avrà problemi davvero seri. Una cosa è certa. Le elezioni quando ci sono litigiosità, approssimazione e sostanziale ingovernabilità. In fasi tanto delicate sono l’unica soluzione. I cittadini devono poter scegliere da chi essere governati. Mentre, come è noto, chi ha vinto le elezioni oggi è all’opposizione”.

Anche sui vaccini la linea del deputato di Fratelli d’Italia è chiara. “Il dibattito di queste ore sull’obbligatorietà del vaccino forse si poteva evitare. Se il governo avesse avviato per tempo la campagna d’informazione sulla diffusione spontanea del vaccino”.”

“Aspetterò il mio turno e mi vaccinerò”

Certo – spiega – se da una parte è giusto che ognuno di noi deve essere libero di compiere la scelta che vuole. Dall’altra va detto che affinché sia efficace la campagna vaccinale bisogna raggiungere la cosiddetta immunità di gregge. Con almeno il 70% delle persone vaccinate. Primo obiettivo, quindi, raggiungere questa soglia. Certamente vanno affrontati casi specifici. Perché è difficile immaginare che un medico non vaccinato possa stare quotidianamente a contatto con i pazienti”.

“Il governo doveva fare una seria campagna di informazione”

“Ritengo importante -aggiunge – l’adesione spontanea e il convincimento. E per coloro che sono particolarmente esposti -figure che hanno responsabilità professionali e sociali- serve probabilmente maggiore severità. Per quanto mi riguarda, aspetterò il mio turno e quando sarà disponibile per tutti gli italiani mi vaccinerò anche io”.

Sport, le inadempienze del governo e di Spadafora

 

Infine lo port. “Il ministro Spadafora non dà certezze sulla riapertura delle attività sportive. Confido che a fine gennaio ripartirà”. Di fatto – osserva Rampelli –  non esiste ancora una data ufficiale. Ma solo l’ipotesi che venga prorogata la chiusura oltre il 15 gennaio di palestre e piscine. Anche con possibile stop anche per gli sport amatoriali. Attività che rischiano di non riaprire più. Perché non ce la faranno a sostenere le perdite di queste settimane. Che si aggiungono a quelle di marzo scorso. Certamente non equamente pareggiate dai ristori del governo”.

Il blocco di mesi – conclude il vicepresidente della Camera – hao prodotto anche gravissime ricadute sulla socialità. “Strutture, non dimentichiamolo, che si sono caricate costi e spese vive per mettersi in regola. Senza l’aiuto dello Stato è che poi sono state beffate. Senza nemmeno indennizzi a fondo perduto per pagare affitti, bollette, spese vive. Il governo imponga protocolli severi ma riavvii subito le attività sportive”.

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