Ragazze travolte a Corso Francia: Pietro Genovese condannato a 8 anni. In lacrime dopo la sentenza

19 Dic 2020 18:48 - di Penelope Corrado
Genovese incidente

È scoppiato in lacrime Pietro Genovese alla lettura della sentenza che lo ha condannato a otto anni di carcere per avere investito e ucciso con l’auto le due studentesse sedicenni Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli a Roma. Genovese è stato condannato a 8 anni, tre in più di quelli chiesti questa mattina dal pm Roberto Felici.

Il 20enne era accusato di omicidio stradale plurimo per l’incidente avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 del dicembre 2019 a Corso Francia a Roma. La sentenza è stata emessa dal gup Gaspare Sturzo.

“Un grande dolore ma anche una grande vittoria per noi. Le bambine non torneranno più a casa ma la soddisfazione è non aver avuto nessun concorso di colpa. Le ragazze hanno attraversato sulle strisce, con il verde pedonale, i nostri avvocati sono stati bravissimi a dimostrare ciò. Non ci aspettavamo una sentenza così”. Così la madre di Gaia Von Freymann, in lacrime dopo la sentenza. Stamattina, il pm di Roma Roberto Felici aveva ribadito una richiesta di condanna a 5 anni per Pietro Genovese, a processo con rito abbreviato. La richiesta del sostituto procuratore nell’aula bunker di Rebibbia e’ arrivata dopo la decisione del gup Gaspare Sturzo di disporre l’ascolto in aula, che si e’ svolto nelle scorse settimane, dei testimoni dell’incidente.

Pietro Genovese, 21 anni, è figlio del regista cinematografico

La difesa del giovane ha sempre sostenuto che le due ragazze hanno attraversato una strada di notte, mentre pioveva, evitando le strisce pedonali. Mentre per la procura il ragazzo stava utilizzando il cellulare mentre era al volante, aveva bevuto un bicchiere di troppo prima di mettersi alla guida e non rispettava il limite di velocità. La sentenza è arrivata dopo un anno dal tragico incidente.

Pietro Genovese, 21 anni, è figlio del regista cinematografico Paolo. “Pietro Genovese è solito condurre veicoli dopo aver assunto sostanze alcoliche se non anche stupefacenti. E non rispettare le norme del codice della strada”, aveva scritto il giudice Bernadette Nicotra nel provvedimento d’arresto. “Le precedenti contestazione e provvedimenti amministrativi non hanno avuto alcun effetto deterrente. Il Genovese si è messo alla guida dell’autovettura nonostante avesse assunto bevande alcoliche e nonostante in passato gli fosse già stata ritirata la patente di guida per violazioni al codice della strada”.  Oggi la pesantissima sentenza che, essendo con rito abbreviato, è inappellabile.

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