Nasce il comitato per custodire la memoria di don Milani. L’Arcidiocesi di Firenze adotta la scuola di Barbiana
Nasce il Comitato per custodire la memoria di don Lorenzo Milani (1923-1967). In occasione del passaggio della chiesa e della casa canonica di Barbiana, (Fi), al patrimonio dell’Arcidiocesi di Firenze. Che ne disporrà a partire dal 1° gennaio 2021. Il passaggio di proprietà avviene, spiega una nota, “nel contesto del ri-trasferimento, di alcune chiese. E ambienti già parrocchiali al momento nella sua proprietà“.
Don Milani, nasce il comitato per custodirne la memoria
Il “Comitato diocesano per don Lorenzo Milani” sarà coordinato da monsignore Giovanni Paccosi (vicario episcopale per la pastorale). E composto da monsignor Gilberto Aranci. Don Andrea Bigalli. Agostino Burberi. Don Francesco Carensi. Zaira Conti. Antonio Deianna. Sandra Gesualdi. Marisa Ignesti. Don Giuliano Landini, Leandro Lombardi, don Maurizio Pieri, Nevio Santini, Lauro Seriacopi.
L’Arcidiocesi di Firenze adotta la scuola di Barbiana
L’Arcidiocesi, nel riprendere il complesso dove il sacerdote aprì la sua nota ‘Scuola di Barbiana’, “ritiene di dover assumere la responsabilità pastorale della custodia. E promozione della memoria di don Lorenzo Milani. Di lui e della sua azione pastorale e civile. Dapprima come cappellano a Calenzano. E poi a Barbiana come priore, fino alla sua morte”.
La Chiesa fiorentina, spiega un comunicato – “sente questo impegno come un dovere verso don Lorenzo Milani. Che Papa Francesco volle onorare con la visita a Barbiana il 20 giugno 2017. In quell’occasione, il pontefice ha offerto un paradigma interpretativo della persona. E dell’azione di don Lorenzo. Che resta per noi vincolante. L’Arcidiocesi di Firenze desidera operare a garanzia di quel paradigma. E per questo sente come proprio il compito di vigilare. E orientare l’incontro con i luoghi della memoria di don Milani. Nei quali se ne ripropone l’esperienza e il messaggio”.
Sulle orme dell’interpretazione del prete di papa Francesco
Con questo obiettivo nasce il “Comitato diocesano per don Lorenzo Milani”. “La cui azione avrà come riferimento i tratti con cui Papa Francesco ha delineato la figura. E l’esperienza di don Lorenzo Milani”. Un uomo animato da profonda ‘passione educativa’. Che ha fatto della scuola uno spazio di autentica umanizzazione della persona. Mediante la parola. “Strumento di libertà e di fraternità”. Premessa di “una fede consapevole”. E di una “piena cittadinanza nella società”. Don Milani fu un testimone del primato della coscienza. “Una coscienza libera”.
Simbolo e strumento di libertà e fraternità
“Capace di confrontarsi con la realtà. E di orientarsi in essa guidata dall’amore. Per vivere con responsabilità”. Un prete che ha posto la propria appartenenza a Cristo a fondamento della sua azione. Di educatore dei poveri. E di vigile coscienza civile del suo tempo. “Tutto nasce dal suo essere prete. E l’essere prete scaturisce da ‘una fede totalizzante’. Quest’immagine di don Milani sarà consegnata a chi visiterà i luoghi della sua esperienza. E a chi chiederà di essere introdotto alla sua conoscenza”.