Napoli, non si scioglie il sangue di San Gennaro: tristi presagi nell’anno maledetto del Covid

16 Dic 2020 10:34 - di Luca Maurelli

Non si è rinnovato il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro. Il prodigio è atteso nella giornata di oggi, 16 dicembre, ultima delle tre date nelle quali tradizionalmente si ripete. L’abate della Cappella di San Gennaro del Duomo di Napoli, monsignor Vincenzo De Gregorio, lo ha annunciato al termine della messa celebrata alle 9 sull’altare del Duomo: “Quando abbiamo preso la teca dalla cassaforte – ha spiegato l’abate – il sangue era assolutamente solido e rimane assolutamente solido”.

I sangue di San Gennaro resta solido

Alle 9 l’abate della Cappella di San Gennaro, monsignor De Gbregorio, ha preso dalla cassaforte della Cappella la teca con il sangue del Santo Patrono portandola sull’altare maggiore del Duomo per la celebrazione della messa. La teca sarà riportata nella Cappella alle 12 per essere ripresa nuovamente alle 16.30. Alle 18.30 sarà celebrata la messa, con la speranza dei fedeli di ricevere finalmente in quell’occasione l’annuncio dell’avvenuto miracolo.Il prodigio di dicembre è detto “miracolo laico” perché si svolge nella Cappella di San Gennaro, gestita dalla Deputazione di San Gennaro, istituzione laica nata il 13 gennaio 1527 per un voto della città e presieduta dal sindaco di Napoli. Quest’anno però le celebrazioni si svolgono sull’altare maggiore del Duomo in modo da garantire il necessario distanziamento previsto dalle norme anti Covid, difficile da garantire all’interno della Cappella.

I presagi per il mancato miracolo

L’attesa però continua: non è detto che in giornata non avvenga il miracolo. Nel 2016 il miracolo non si era ripetuto, nel Duomo di Napoli, dove sono conservate le sue ossa e due antichissime ampolle contenenti il presunto sangue del santo raccolto da una donna subito dopo il martirio, avvenuto a Pozzuoli nel 305. Queste ampolle vengono esposte alla venerazione dei fedeli tre volte l’anno: il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre, giorno in cui i Gennaro festeggiano l’onomastico ed il 16 dicembre.

Il presagio più drammatico si era verificato nel 1980, anno del devastante terremoto dell’Irpinia. Prima ancora nel settembre del 1973, periodo della diffusione del colera a Napoli. E andando indietro nel tempo: settembre del 1943, data dell’occupazione nazista, nel settembre del 1939 e del 1940, in corrispondenza con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale e dell’entrata nel conflitto dell’Italia.

Nuovo tentativo di verificare la teca del Santo, nel pomeriggio di oggi.

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