Meloni: «Gli immigrati passano da un continente all’altro, gli italiani non possono muoversi» (video)

4 Dic 2020 10:53 - di Sveva Ferri
meloni conte immigrati

“Se Conte vuole fare il presidente del Consiglio degli immigrati e non degli italiani, farebbe bene a dimettersi”. Giorgia Meloni è tornata sul tema del decreto sicurezza, nel giorno in cui con il Dpcm di Natale e le rivelazioni sugli indirizzi del Cts in merito ai ristoranti è apparso ancora più lampante tutto lo strabismo del governo che guarda agli immigrati, ma non agli italiani.

Meloni: “Conte non faccia il premier degli immigrati”

In un’intervista al Tg2 di ieri sera la leader di FdI ha ribadito quello che va sottolineando da mesi, e che in giornata era stato anche al centro del flash mob del centrodestra davanti Palazzo Chigi. “Mentre i negozi chiudono i porti aprono; mentre gli imprenditori soffrono gli scafisti festeggiano; mentre agli italiani viene impedito a Natale di passare da un Comune all’altro, agli immigrati si vuole favorire il passaggio da un continente all’altro”, è stata la sintesi di Meloni postata sulla sua pagina Facebook e poi ribadita ai microfoni del Tg2.

La rabbia di Meloni per la chiusura dei ristoranti

Durante l’intervista Meloni ha anche chiarito di essere “arrabbiata” per la sorte imposta a molte categorie produttive e, in particolare, ai ristoratori, che stanno pagando un prezzo salatissimo per le scelte della maggioranza e del governo giallorossi. Scelte che ora si scopre non essere giustificate nemmeno dal parere dei tecnici. “Non mi confronto con il Cts. Non ho gli stessi strumenti che ha il governo per valutare. Certo, quando leggo che il Comitato tecnico scientifico si era dichiarato contrario alla chiusura dei ristoranti – ha detto Meloni – mi arrabbio“.

Meloni: “Avevamo avvertito il governo”

“Noi – ha quindi ricordato la leader di FdI – abbiamo fatto notare al governo che qualcosa non funzionava. Avevano dato dei protocolli a quelle persone, a quei ristoratori. Se i protocolli non erano validi, il governo li deve risarcire; se i protocolli erano validi i ristoranti – ha concluso Meloni – non dovevano chiudere“. E, invece, oggi ci ritroviamo con i ristoranti chiusi, ma con i porti aperti.

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