La rabbia di Mio (imprese e ospitalità) a Roma. “Oggi presentiamo il conto al governo”. Rampelli in piazza

23 Dic 2020 13:19 - di Stefania Campitelli

Siamo in zona nera. Il governo ha fatto danni inenarrabili. Ora presentiamo il conto”. Sono furiosi i tanti  (centinaia) che oggi in piazza San Silvestro a Roma, sotto le insegne di Mio Italia (movimento, imprese, ospitalità), manifestano la loro rabbia contro il governo Conte. Che ha letteralmente messo in ginocchio la categoria dei ristoranti. Esercenti di bar, enoteche, operatori turistici. Sottotitolo della prova di forza “presidio delle Partite Iva”.

Mio (imprese e ospitalità) in piazza contro il governo

Ogni decreto una balla. Ogni decreto una promessa disattesa. Un colpo basso. Sempre peggio. Dopo il confinamento generalizzato di marzo, i capitani coraggiosi, si sono visti sfilare ogni possibilità di ripresa. E adesso è in gioco la loro stessa sopravvivenza.

Paolo Bianchini: è in gioco la nostra sopravvivenza

Paolo Bianchini, viterbese doc, grinta da vendere, in otto mesi ha messo in piedi un piccolo esercito. Proprietario di un locale storico, il Vecchio Orologio nel capoluogo della Tuscia, ha dato vita a un movimento spontaneo. Via via sempre più organizzato. In otto mesi ha lavorato per mettere in rete centinaia di aziende del settore. Dialogare, raccogliere proposte, reagire insieme allo tsunami del covid. E alla miopia disarmante del governo rossogiallo.

Tante le associazione in piazza San Silvestro: ora basta

Oggi davanti a due passi dal Parlamento erano in tanti. E si sono fatti sentire. A fare da apripista sul palco il presidente di Mio. Tante le associazioni che hanno aderito. “Uniti si vince, saremo in tanti”. E’ il motivo che corre sui social alla vigilia del presidio. Oltre a Bianchini, Serena Ranieri (presidente Federmep), Antonio Sorrento (Partite Iva Nazionali),  Antonio Gigliotti (Più Partite Iva Unite), Luciano Zanchi (presidente nazionale Assointrattenimento-Federturismo). Giulio Aloisi per gli Ncc, Giorgio Silvano Dell’Artino (Dream Italy). “Insieme per urlare ‘Aiuto’ a un governo sordo”, dicono i promotori.

“Ho perso 300mila euro di fatturato…”

“Abbiamo contestato il governo da subito – dice Bianchini – perché avevamo capito che cosa sarebbe successo. Che ci avrebbero venduto ai cinesi. Ci avrebbero chiuso per favorire i Mc Donald. E così è stato”. Tra gli applausi e i cori il presidente di Mio prosegue. “Perché mi avete seguito? Mi hanno detto di tutto. Che esageravo, che ero un pazzo, volevo fare carriera politica. Balle”.

“Non ho potuto pagare le tredicesime. Ma non mi arrendo”

“Ho una figlia di 14 anni, ho una perso 300mila euro di fatturato. Non ho potuto pagare le tredicesime ai miei dipendenti. Mi sono vergognato quando ho detto ‘ ragazzi ci vediamo il 7 gennaio’. Perché mi seguite? Perché siete pazzi come me. Ma i pazzi spesso ci indovinano. Non abbiamo paura. Abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo, perché siamo persone libere”.

 

Rampelli in piazza con Mio: il governo faccia il suo dovere

Tra i primi a manifestare solidarietà Fabio Rampelli. Che è sceso in piazza per testimoniare la vicinanza anche fisica ai manifestanti. “Il libero imprenditore deve essere equiparato al lavoratore dipendente. Il governo deve riconoscere a ristoratori e alle imprese del settore l’80 per cento del fatturato dello scorso anno. Non potete continuare a pagare il canone di locazione. Le bollette energetiche. Le tariffe delle utenze. Le rate di mutuo fino a essere pignorati“.

“Le banche sono impietose con le imprese”

“Perché – aggiunge il vicepresidente della Camera – le banche sono impietose con gli imprenditori. Sono qui per testimoniare la nostra solidarietà. E per sperare che questo governo, arrivato al capolinea, sia sensibile alla causa di questi lavoratori“.

Il parlamentare di Fratelli d’Italia avverte. “Oltre alla vicinanza a questa categorie che, come tutte, ha diritto al lavoro, c’è altro. Si tratta di salvaguardare un’eccellenza italiana. L’Italia si fonda su questo circuito, che è la spina dorsale dell’economia. Quante volte lo abbiamo sentito ripetere, un po’ da tutti. Ora chi è al governo deve dimostrare che la pensa così.

“Senza voi avremo un’Italia più povera e meno libera”

Se chi produce economia reale – conclude Rampelli – viene spinto verso la lo soglia della povertà, avremo un’Italia non solo più povera. Ma meno libera. Perché scenderanno in campo i cinesi, le imprese straniere. Dobbiamo fermare questo scempio”. Tra i politici presenti anche il leader leghista, Matteo Salvini, che è tornato a chiedere un anno senza tasse. Il coordinatore azzurro, Antonio Tajani, e alcuni esponenti della sinistra, non proprio governativa.

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