La Francia dice sì al super soldato: farmaci e protesi per aumentarne le prestazioni in battaglia

9 Dic 2020 16:59 - di Federica Parbuoni
super soldato francia

Come Capitan America o Wolverine, la Francia pensa alla creazione di un “super soldato” con resistenza mentale e fisica aumentata. Il comitato etico delle forze armate francesi, infatti, ha dato il via libera al programma di ricerca che punta a dotare i militari di dispositivi e farmaci in grado di migliorarne le prestazioni in battaglia.

La Francia dice sì alla ricerca sul super soldato

Il rapporto del comitato etico parla, in particolare, di migliorare le “capacità fisiche, cognitive, percettive e psicologiche” dei soldati e di consentirne la connessione con sistemi di tracciamento e geolocalizzazione o con sistemi d’arma o altri militari. Il via libera autorizza anche lo sviluppo di trattamenti medici che prevengano il dolore, lo stress e la fatica e di sostanze che migliorino la resistenza mentale di un soldato nel caso venga catturato dal nemico.

Sì a Capitan America, no a Deadpool. Per ora…

Si tratta, come appare ovvio, di un percorso che ha fortissime implicazioni etiche.  Lo stesso comitato ha sottolineato che la Francia deve mantenere la superiorità operativa delle sue forze armate in un contesto strategico impegnativo”, rispettando le leggi che regolano le forze armate; il diritto umanitario; i “valori fondamentali della nostra società”. Per questo, il via libera non ha riguardato modifiche che alterino la capacità di un militare di saper gestire l’uso della forza o il suo senso di “umanità”. E, ha precisato il comitato etico, neanche gli “impianti cognitivi” che alterino il libero arbitrio o compromettano il ritorno dei militari alla vita civile. Insomma, dicendo sì a Capitan America e Wolverine, i francesi dicono no a Deadpool. Almeno per il momento.

Il governo chiarisce: aperti a ogni futuro sviluppo

Il ministro della Difesa Florence Parly ha chiarito, infatti, che al momento le alterazioni “invasive”, come gli impianti, non fanno parte dei piani dell’esercito. “Ma dobbiamo essere chiari – ha sottolineato – non tutti hanno i nostri stessi scrupoli e dobbiamo prepararci per un simile futuro”. Per questo, ha aggiunto, quanto è stato stabilito ora “non è scritto sulla pietra” e le cose potrebbero cambiare “alla luce dei futuri sviluppi”.

Il timore del super soldato cinese

La pubblicazione del rapporto del comitato etico francese fa seguito a un’editoriale sul Wall Street Journal del direttore della National Intelligence Usa, John Ratcliffe. Nell’articolo si lanciava l’allarme sulla minaccia che la Cina costituirebbe per gli Usa e le democrazie occidentali. La Cina, ha scritto Ratcliffe, ha effettuato dei test su alcuni militari dell’esercito, “nella speranza di sviluppare soldati con capacità biologicamente aumentate“. Per il direttore della National Intelligence, “non ci sono barriere etiche alla ricerca del potere da parte di Pechino”. Parole che sono state respinte dal ministero degli Esteri cinese come “falsità”.

Gli studi Usa sul cervello dei soldati

Da parte sua, il Pentagono, attraverso la Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency), sta investendo milioni di dollari sullo sviluppo di un impianto che consentirebbe al cervello di un militare di essere collegato direttamente a un computer. Uno dei possibili usi di questa tecnologia, si è giustificata la Darpa, sarebbe consentire a veterani di guerra feriti in combattimento di superare eventuali disabilità nella vista e nell’udito.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *