Stato d’emergenza, FdI: «Conte si ricorda dei militari solo quando gli serve. Ora ci metta i soldi»

5 Ott 2020 11:45 - di Luciana Delli Colli
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“Il governo Conte si ricorda dei militari solo quando è in difficoltà”. FdI interviene sul tema dell’impiego dell’esercito nei controlli anti Covid, previsto nel dpcm sulla proroga dello stato d’emergenza. E, chiedendo chiarezza, chiede anche l’introduzione di norme a tutela, oltre che un “adeguato e concreto riconoscimento al loro operato”. Ovvero, fondi e “provvedimenti economici per migliorare le condizioni di lavoro e di vita”.

FdI: “Conte si ricorda dei militari solo quando gli serve”

“Siamo curiosi di leggere il provvedimento sul controllo del rispetto delle norme relativo alla pandemia esteso ai militari dell’operazione Strade Sicure e all’utilizzo delle Forze Armate attraverso un dpcm, che ovviamente non prevede alcuna discussione in Parlamento. Ma possiamo già sottolineare come il governo Conte si ricordi dei nostri militari ogni qualvolta si trovi in difficoltà, come già successo per i rifiuti di Reggio Calabria e il trasporto del mobilio scolastico“, affermano i deputati e senatori di FdI in commissione Difesa Salvatore Deidda, Wanda Ferro, Davide Galantino, Isabella Rauti e Giovanna Petrenga, in attesa che si chiariscano le regole d’ingaggio dell’esercito nello stato d’emergenza.

“Servono provvedimenti economici, non propaganda”

“Ci auguriamo – proseguono i parlamentari di FdI – che includa norme che tutelino l’operato dei nostri militari nell’espletamento delle funzioni assegnate. E che non si ritrovino da soli a dover affrontare processi mediatici dopo alcuni interventi. Il governo, inoltre – avvertono ancora – dovrebbe ricordarsi di convocare le rappresentanze per discutere dei prossimi provvedimenti economici, previsto tra l’altro dalla legge. E non sarebbe male – concludono gli esponenti della destra – vedere l’adeguato e concreto riconoscimento al loro operato non solo con dichiarazioni di facciata, ma attraverso fondi e provvedimenti per migliorare le condizioni di lavoro e la loro vita”.

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