La bagarre al Senato diventa «squadrismo» e La Russa «fascista». Tutte le idiozie del dem Parrini

17 Dic 2020 19:04 - di Giacomo Fabi
Parrini

Eccone un altro, l’ennesimo, che va ad allungare la già folta schiera dei cretini con piglio da intellettuale. Il Carneade si chiama Dario Parrini. È senatore del Pd, che lo ha messo alla guida della commissione Affari Costituzionali. Un segno dei tempi. Proprio oggi il Carneade ha sentito il bisogno di segnalare al mondo la propria esistenza in vita con una di quelle frasi che a sinistra fanno fare carriera, ma che indurrebbe un qualunque mortale ad allertare la neuro. La folgorazione è scattata in un Senato in piena bagarre, con i leghisti assembrati intorno al grillino D’Incà che aveva appena chiesto la fiducia sul dl Sicurezza. Una scena che avrà molto disgustato Parini. Fino a fargli emettere la seguente sentenza: «Ci sono due problemi, il fascismo e il Covid. Guardi come sono ammassati, sono tutti da sanzionare».

Parrini guida gli Affari Costituzionali

Che dire? Una vera cima del pensiero. Anche se il richiamo al fascismo si fatica a capire. Sì, sappiamo che a citarlo per parlarne male fa sempre bene, ma stavolta è davvero arduo capire il nesso. Per fortuna che come il postino di Jack Nicholson anche Parrini ha il vizietto del bis. Lui non bussa, ma dichiara due volte. E la seconda, per quanto tortuosa e involuta, svela l’arcano. La premessa è che l’assembramento leghista intorno a D’Incà è ora «un vile atto di squadrismo parlamentare». Per di più «tollerato» dal presidente di turno. E chi è costui, indovina indovinello? Ma certo: Ignazio La Russa. Già, basta la parola. E infatti Parrini è già ispirato. Ora dispone finalmente di tutti i pezzi sulla scacchiera. E può dedurre che, «trattandosi di squadrismo», è facile «anche immaginare il perché» il fascista ‘Gnazio l’abbia «tollerato».

L’ironia di Ignazio: «Gli ho regalato il Regolamento»

Di fronte a cotanto sprezzo del ridicolo, attendiamo solo un prolungato applauso dell’Anpi. Per fortuna che il preteso presidente (di turno) in orbace dispone ancora di sufficiente ironia per smorzare sul nascere la becera provocazione di Carneade Parrini. Infatti, gli ha regalato una copia del Regolamento del Senato perché ripassi l’articolo sui poteri del presidente una volta sospesa la seduta. Semplicemente, non esistono. Riportare l’ordine in aula spetta a questori e commessi. Lo avrebbe capito persino un bambino. Parrini, invece, no. Che dite, uno così regge ancora a lungo come presidente degli Affari Costituzionali?

 

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