Joshua Wong condannato a 13 mesi di carcere. Rampelli: “Sanzionare la Cina e liberarlo”

2 Dic 2020 15:50 - di Eleonora Guerra
joshua wong condannato

“Non è la fine della battaglia”. Joshua Wong, l’attivista di Hong Kong accusato di aver organizzato e promosso nel giugno dello scorso anno un raduno non autorizzato fuori dal quartier generale della polizia a Wan Chai, è stato condannato a 13 mesi e mezzo di carcere. Ma tramite il suo legale ha comunque voluto mandare un messaggio per far sapere che non si arrende. Insieme a Joshua Wong, sono stati condannati anche gli attivisti Agnes Chow e Ivan Lam, rispettivamente, a dieci e sette mesi di carcere.

Il messaggio di Wong dopo la condanna

“Davanti a noi c’è un altro campo di battaglia impegnativo. Ci uniamo ora alla battaglia in prigione con altri manifestanti coraggiosi, con meno visibilità ma essenziali nella lotta per la democrazia e la libertà a Hong Kong”, è stato il messaggio di Wong, affidato al suo legale e divulgato tramite Twitter.

Rampelli: “L’Occidente fermi questa barbarie”

“La dittatura del regime comunista cinese – ha commentato il vice presidente della Camera, Fabio Rampelli – continua a rendere schiavi cittadini e Occidente. La condanna dell’attivista democratico Joshua Wong è una palese e antidemocratica repressione del dissenso. Un regime che in barba ai diritti umani schiaccia popoli, annienta persone, sfrutta bambini e donne non può accedere al mercato globale”. La richiesta dell’esponente di FdI, quindi, è che “l’Occidente faccia una battaglia di civiltà e fermi questa barbarie”.

La proposta: “Via i cinesi dal Wto”

Per Rampelli è necessario muoversi per le vie economiche. L’Occidente “condanni Pechino e si riappropri della produzione industriale estromettendo i cinesi dall’Organizzazione Mondiale del Commercio per manifesta incompatibilità con i valori culturali e le regole economiche dell’Occidente”. “Sanzionare la Cina e liberare Wong”, ha ribadito Rampelli, mentre la notizia delle condanne degli attivisti non sembra aver colpito particolarmente governo e maggioranza, che in questi mesi si sono dimostrati piuttosto distratti rispetto a quello che stava accadendo ad Hong Kong.

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