Il costituzionalista Baldassarre affossa Conte: “Da parte sua scorrettezze verso il Parlamento”
Scarsa “correttezza istituzionale”; uso “spregiudicato” di strumenti “inadeguati”; distanza da quanto “prevede il nostro ordinamento”. Il presidente emerito della Corte Costituzionale, Antonio Baldassarre, “boccia” il professor Giuseppe Conte in diritto costituzionale e ne sottolinea l’atteggiamento poco rispettoso verso il Parlamento.
Conte scorretto con il Parlamento
“Persino un Paese come la Francia, che ha un sistema semi presidenziale, ha investito più il Parlamento rispetto all’Italia sui provvedimenti riguardanti la pandemia”, ha sottolineato il presidente emerito della Consulta. “Credo che siamo in una situazione di squilibrio costituzionale abbastanza evidente, perché il premier – ha spiegato Baldassarre – non solo ha in qualche modo, in previsione del Recovery fund, puntato ad accentrare ancora più i poteri su di sé e su queste famose task force, ma il Parlamento è l’ultimo a sapere le cose. E in un sistema di governo parlamentare questo non è il massimo della correttezza costituzionale“.
“Dpcm Inadeguati. Da premier uso spregiudicato”
Ma Baldassarre, intervenuto a un convegno online organizzato dalla Fondazione Magna Grecia, ha puntato l’indice anche contro “l’uso frequente e spregiudicato dei Dpcm, che scavalcano tutti i controlli”. Quei decreti “erano stati pensati dalla legge per le emergenze locali. C’è un terremoto in Irpinia e allora si interviene con il Dpcm”. “Ma di fronte a una pandemia mondiale, e che coinvolge poteri dentro e fuori il Paese, è chiaro che il Dpcm è uno strumento assolutamente inadeguato. O, meglio – ha concluso il presidente emerito della Corte Costituzionale – non conforme a quanto prevede nostro ordinamento”.