I grillini in difesa della Raggi, Sgarbi inferocito. “Poveracci, scappati di casa, peggio delle capre…”

24 Dic 2020 17:01 - di Robert Perdicchi

Le parole di Vittorio Sgarbi su Virginia Raggi infiammano i social e il M5S. E così, fra i tanti commenti via Twitter, ecco spuntare anche quello del deputato pentastellato Luciano Cantone, che attacca: “Vittorio Sgarbi è un classista viziato, figlio di una classe politica che non ha mai lavorato e che non conosce cosa voglia dire ‘faticare’. Per questo oggi attacca Virginia Raggi: gli ricorda che c’è chi, a differenza sua, nella vita ha lavorato davvero. Si vergogni”. Il ‘cinguettio’ dell’onorevole non passa però inosservato al diretto interessato, dando così vita a un lunghissimo duello iniziato da oltre 11 ore.

Sgarbi contro Cantone: “Non ti vota manco la tua famiglia”

Scambio di accuse su Twitter a colpi di curriculum

Dura la controreplica di Sgarbi, da sempre critico con il M5S: “Poveraccio. Del resto, uno come te il solo libro che ha aperto sarà stato l’elenco telefonico. La tua mediocrità è lo specchio di questa Italietta di miracolati catapultati in Parlamento al grido di ‘vaffanculo’. Ritornerai presto nell’anonimato della tua esistenza”, la previsione del critico d’arte. “Quando hai finito di twittare, scrivimi 10 cose che hai realizzato in Parlamento in trent’anni. Gridare ‘capra’ non vale. Stammi bene!”, la mossa di Cantone, che incassa una nuova replica: “Vai a studiare, ignorante, quello che ho fatto per i beni culturali. Da parlamentare e da Sottosegretario ai Beni Culturali. Soprattutto – scrive Sgarbi – per la Sicilia in cui vivi e che nemmeno conosci! Ma non capiresti ugualmente. Siete tutti così orridamente vuoti e banali”.

Pronta la risposta di Cantone: “Ancora qui? Parli di quando hai fatto commissariare i comuni di cui sei stato sindaco o di quando hai fatto l’assessore per un anno scarso? Vai a dormire, è tardi”. E Sgarbi attacca ancora: “Miserabile e piccolo uomo! Il mio Comune è stato commissariato da quell’antimafia farlocca che avete spalleggiato. Da assessore in un anno centinaia di iniziative. Che tu non conosci. Se la Sicilia è rappresentata da gente come te, è messa male”. “Va bene, come dici tu- la nuova replica del pentastellato -. Ma questi dieci punti che hai realizzato in trent’anni di stipendio (pagato dagli italiani) li hai o no?”.

I presunti “geni” grillini nel mirino del critico d’arte

Ma Sgarbi non molla: “Ora si capisce perché i siciliani pagano fino a 800 euro per un volo A/R Catania/Milano: a occuparsi di trasporti ci sono un geometra, tale Cancelleri, e il ‘diplomato’, Luciano Cantone: due geni. Due scappati di casa che hanno trovato come vivere senza lavorare“. “Visto che continui a non rispondere su quanto hai fatto in trent’anni – insiste il cinquestelle -, nel frattempo ti rispondo io sui voli: in appena 2 anni abbiamo realizzato una cosetta chiamata continuità territoriale e i prezzi sono appena appena più bassi. Tu a parte star dietro alle croste, che altro?”

“Sì – tuona il critico d’arte -, la continuità del salasso per operai, studenti e pazienti i cura al Nord! Per non parlare della viabilità! Comunque, una mia ‘crosta’ è volata al Louvre. Ignorante come una capra!”. Ironizza Cantone “Una in trent’anni ci sta. Altrimenti si potrebbe pensare che fai il critico come fai il politico: male. Intanto qui i voli MI/CT, ma alla tua età dev’essere difficile usare Google, lo capisco”. “Ah, sì – la replica di Sgarbi -, voi i siciliani li fate volare senza valigia. Ma certo che sei un fenomeno! E per giunta li fate volare quando c’è il lockdown. Cantone, se i siciliani debbono fare affidamento su di te per gli aerei, è meglio che prendano il treno”.

E dopo un botta e risposta serrato su voli, bagagli e passeggeri siciliani in volo, ecco arrivare il consiglio di Sgarbi: “Dai Cantone, ripassati tutti i miei interventi in aula. Vedrai, ci troverai anche molti apprezzamenti sugli altri scapati di casa come te. Lo sai, io ho un debole per la fauna grillina”. Per nulla impressionato, Cantone replica: “Come volevasi dimostrare: solo chiacchiere, qualche urletto e commissariamento, niente di concreto in più di 30 anni di politica. Se facessi almeno ridere, saresti ogni giorno in TV. Oh, come non detto…”.

La lite finisce dopo decine di tweet

Fine della lite? Sembra di no. A stretto giro, infatti, l’ennesima replica di Sgarbi: “Coraggio Cantone, sai già cosa ti aspetta dopo la fine di questa legislatura. Non penserai mica di essere rieletto? Un’altra botta di culo non te la può garantire nessuno. Comunque, puoi sempre venire da me a sistemare la siepe…”, twitta con tanto di foto. “Io un lavoro vero ce l’ho, fuori dal Parlamento. Tu se smetti di far ridere non puoi pagarti nemmeno l’affitto”, replica il cinquestelle.

Pronta la battuta di Sgarbi: “Senti, ma per la siepe, mi garantisci almeno la tariffa ‘economy light’? Dai Cantone, non passerai alla storia, ma potrai raccontare ai tuoi figli di aver lavorato con quello statista di Cancelleri”. “Che vuoi farci, non tutti hanno un trono come il tuo – ribatte il deputato pubblicando un allegato un collage di foto del critico d’arte sulla tazza del water -. Per la siepe sono sicuro che riuscirai a fare meglio di quella che hai in testa. Ma quindi in trent’anni si è capito che cos’hai fatto in Parlamento o devi ancora cambiare discorso?”, chiede.

Domanda rimasta inevasa, con Sgarbi che sottolinea: “E, francamente, non so quale delle due foto – tra la mia sul cesso e quella del tuo selfie – sia la più scandalosa. Che ne dici?”. Ultima replica, per ora, di Cantone: “Ti compatisco perché quando finirai di urlare e di fare le dirette in mutande, sparirai. Le aiuole, i selfie, il mio lavoro sono battute da terza elementare per nascondere il centro della questione: cos’hai fatto in trent’anni di politica? Il nulla. Continua così, facci ridere”, la conclusione.

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