Governo, La Russa: «Draghi? Hanno una paura fo…ta del voto. Faranno di tutto per la “cadrega”»
Una cosa spaventa più di tutte Pd e M5S: “Dare la parola ai cittadini”. Per questo, secondo Ignazio La Russa, un governo tecnico con Mario Draghi “è un’ipotesi possibile”, mentre non lo è affatto quella del “governissimo”. “Non si può fare”, ha spiegato il vicepresidente del Senato, ribadendo che per FdI la strada maestra è quella delle lezioni.
La Russa: “Governo Draghi? Ipotesi possibile. Ecco perché”
“Governo tecnico con Draghi? Non lo so, credo sia un’ipotesi possibile perché quello di cui hanno paura non è tanto un nuovo governo, bensì di dare la parola ai cittadini. Hanno un timore fo***to di dire ‘comandiamo solo se ce lo dicono i cittadini’ e sanno bene che non glielo permetterebbero”, ha spiegato La Russa ai microfoni di Radio Radio, nel corso della trasmissione Lavori in corso. “Reggerà questo governo prima del prossimo voto: nel semestre bianco, quando per legge il Parlamento non può essere sciolto, sarà possibile che cambi tutto. Vedrete però che anche lì – ha sottolineato – l’obiettivo sarà il mantenimento ‘delle cadreghe’ come dicono a Milano, delle poltrone”.
“Il governissimo non si può fare. Non contino su FdI”
Per La Russa, invece, l’ipotesi del “governissimo” non può essere sul tavolo. “Non si può fare”, ha chiarito il senatore di FdI, spiegando il motivo. “Già è difficile oggi mettere d’accordo Pd, 5 Stelle, Renzi, Leu. Un governissimo vuol dire unire tutti loro, con in aggiunta Salvini, la Meloni e Berlusconi. Continuano a litigare tra loro, figuriamoci cosa potrebbe accadere con visioni completamente opposte. Noi – ha avvertito La Russa – non vogliamo essere corresponsabili di un altro insuccesso”. “Non contino su Fratelli d’Italia per un governo ‘ammucchiata’ che farebbe peggio. Sapete cosa cambierebbe? Che qualunque errore si faccia, siccome sono tutti dentro, potrebbe non avere la stessa esplosione di informazioni negative; cioè uno sbaglia e gli altri coprono. E noi – ha ribadito il vicepresidente del Senato – non ci stiamo“.
Restituire la parola agli italiani
Dunque, per FdI la “strada maestra” resta quella del voto, che si può percorrere, come dimostra il caso Usa. “In America si è votato e c’era una situazione coronavirus più grave di quella emersa in Italia. Perché non si può immaginare di votare tra qualche mese quando dicono che la seconda ondata, ‘grazie ai sacrifici’ sarà finita?”, ha quindi concluso La Russa.