“Dpcm frutto di aberrazione mentale”: Marcello Pera disintegra Conte dalla Palombelli (video)

4 Dic 2020 13:32 - di Gabriele Alberti
Dpcm Pera

Dpcm Conte, parole durissime proprio al termine della diretta del premier. Arrivano dallo studio di “Stasera Italia”, che ha appena finito di seguire in diretta le contorsioni mentali contenute nel decreto e soprattutto  nel vademecum natalizio. Va pesantissimo Marcello Pera:  “Ragionare così è frutto di aberrazione mentale, che produce aberrazione amministrativa: il che produce confusione e incertezza”. L’ex presidente del Senato,  in collegamento con “Stasera Italia” da Barbara Palombelli commenta in diretta le norme che andranno a influire sul periodo del  Natale appena pronunciate dal premier. Ospiti con lui sono Cottarelli, Mughini, Crosetto. Solo Cottarelli è stato duro quanto lui. : “Conte non ha spiegato i motivi delle decisioni prese. Mi sento trattato da suddito”, ha detto l’ex commissario alla spending review.

“Dpcm frutto di un premier che non può essere cambiato”

E interessante seguire il ragionamento di Marcello Pera perché è andato molto oltre il Dpcm appena sfornato. Ha infatti disintegrato l’operato del governo in toto.  Ha riassunto in poche parole una situazione grave, quasi di impotenza che stiamo vivendo e che vivremo per chissà quanto ancora: . “Questo Dpcm ha un’impostazione che è il contrario della ragionevolezza. Capisco che è il frutto di una mentalità del governo. Frutto della mentalità di un premier  che non può  esser cambiato anche se fa malissimo tutti i giorni”.

Dpcm, Pera: “Non c’è il senso di responsabilità politica”

Una bocciatura senza appello. I motivi elencati da Pera sono tanti e profondi, non certo riducibili soltanto  al cenone di Natale o Capodanno. Dpcm, Pera va oltre. Anche se  ammette che: “Ci vorrebbe un libro, un vademecum anche solo per capire  cosa si può fare la Vigilia. cosa no in quei giorni”. Il problema grave è politico, spiega l’ex presidente del Senato. “Siamo in  una situazione politica bloccata. Il parlamento è esautorato – scandisce –  si parla di commissioni , comitati ,task force. Non c’è il senso di responseblità né individuale né politica. Vorrei sapere – si chiede e chide – chi è il decisore di tutto ciò?”. C’è una tale confusione  che pagheremo cara, molto cara, avverte. Non solo pera, tutto lo studio di Rete 4 ieri era sconcertato, anche per altri motivi. Non una parola nel Dpcm su cinema, teatri, sport, palestre e molte altre attività. Una pagina da dimenticare

 

 

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