Delmastro: «Pd e M5S si comportano come una tribù, si incontrano e si spartiscono il piatto» (video)

22 Dic 2020 14:19 - di Gigliola Bardi
governo manovra

Potrebbero essere usati “per curare le ferite della Nazione”. Invece andranno alla cooperazione internazionale. Sono i 5 miliardi e 300 milioni che il governo ha stanziato in manovra per l’estero, mentre internamente dossier cruciali come famiglie, piccole e medie imprese, strumenti di contenimento della pandemia riceveranno, quando va bene, meno di un decimo di quella cifra. Eppure, le proposte per destinarli alla “solidarietà nazionale” esistono: sono gli emendamenti di FdI, che però tutto fa pensare non saranno neanche discussi. “Metteranno la fiducia. È questa la loro idea di collaborazione”, ha detto il deputato di FdI Andrea Delmastro.

 Il governo destina 5,3 miliardi della manovra all’estero

Da tempo Delmastro si batte perché quei soldi restino in Italia, ma “gli scienziati di Pd e M5S” hanno continuano a ignorare la richiesta di pensare a “Pmi chiuse e in difficoltà; famiglie che arrancano; sanità in sofferenza; nuovi poveri che crescono”. “Loro dirottano 5 miliardi e 300 milioni al resto del mondo“, ha ricordato il deputato di FdI sulla sua pagina Facebook, per poi fare esempi concreti, nel corso della trasmissione di La7 Omnibus, di come e con quanto invece il governo pensa di far fronte alle urgenze interne.

Famiglie, pmi, trasporti: cosa si poteva con quei soldi

“Il governo destina 5 miliardi e 300 milioni di euro alla cooperazione, al bonus bebè 300 milioni. Alla cooperazione internazionale 5 miliardi e 300 milioni, ai tamponi rapidi antigenici 70 milioni“, ha ricordato Delmastro in collegamento con lo studio di Omnibus. E, ancora, “al fondo per le Pmi chiuse da questo governo vanno 300 milioni, al fondo per gli italiani indigenti 40 milioni. Quando riapriremo le scuole avremo ancora il problema del trasporto pubblico. Il governo destina 150 milioni“. “Noi – ha quindi ribadito Delmastro – avevamo presentato una serie di emendamenti a saldi invariati perché invece di scialacquare 5 miliardi e 300 milioni nel resto del mondo riteniamo che si potrebbero usare su altri temi che meritano più della cooperazione internazionale”.

Delmastro: “Renzi? Un cane che abbaia, ma non morde”

Un discorso, questo di come destinare le risorse, che si inserisce nella più ampia cornice dei metodi di questo governo e nella “ricostruzione delirante” che in studio il deputato di Italia Davide Faraone ha fatto del ruolo di Matteo Renzi nella supposta nuova vocazione alla collaborazione di Conte & co. “Renzi – ha sottolineato Delmastro – ha tentato una manovra di Palazzo per avere qualche ministro in più, ma era un cane che abbaiava e non mordeva e oggi scodinzola al desco di Conte perché ha fallito quel tentativo”. Tutto questo, ha quindi ricordato il deputato di FdI, non ha portato a un maggiore dialogo, ma solo alla perdita di tempo. “Siamo alla tribalizzazione, a una maggioranza di governo che si comporta come tribù che ogni tanto tentano di incontrarsi per spartirsi il piatto. Conte e Renzi si incontrano per cercare di risolvere i loro problemi di maggioranza, ma non venissero a parlarci di dialogo con l’opposizione: è chiaro che non lo faranno”.

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