Abruzzo, Marsilio: “Ora basta. Siamo ancora zona arancione perché il ministero non legge i dati”

21 Dic 2020 16:09 - di Eugenio Battisti

Dalla Gran Bretagna sono arrivate almeno 500 persone negli ultimi giorni in Abruzzo“. Il governatore Marco Marsilio si inserisce con i fatti nella polemica di queste ore sul presunto virus britannico.

Marsilio: il decreto non è la tavola della legge

Ma è su altro che si concentra l’attenzione del presidente della Regione Abruzzo. La burocrazia miope e ‘pericolosa’ che ispira la rotta di Palazzo Chigi. “Se l’Abruzzo è ancora in zona arancione, è perché il ministero della Salute non guarda i dati reali. E dà una interpretazione burocratica del decreto”. Parole dure quelle del governatore di Fratelli d’Italia, in collegamento con Time Line su SkyTg24.

“Siamo in zona arancione perché il ministro non legge i dati”

“Quando si tratta di curare un malato, bisogna vedere se la temperatura sale o scende e quali siano le condizioni fisiche del malato, per dichiararlo guarito o ancora convalescente”. Marsilio è reduce da un’ordinanza, poi impugnata dal governo Conte, per evitare che, come accaduto, la Regione dovesse passare per le forche caudine del rosso per sole 24 ore. Dati alla mano, insomma, oggi l’Abruzzo dovrebbe essere classificata zona gialla. Ma il ministero non guarda i dati e  interpreta il decreto con piglio burocratico e notarile. “Decreto che – ironizza Marsilio – non è  come le Tavole della Legge consegnate sul Monte Sinai…”.

Sono complessivamente 33534 i casi positivi al Covid 19 registrati in Abruzzo dall’inizio dell’emergenza. Rispetto a ieri si registrano 64 nuovi casi. “I positivi con età inferiore ai 19 anni sono 9, di cui 3 in provincia dell’Aquila, 1 in provincia di Pescara, 4 in provincia di Chieti e 1 in provincia di Teramo”. Lo comunica l’Assessorato regionale alla Sanità.

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