Vienna, Rampelli: «Di Maio senza vergogna. Ma lo sa di essere il ministro degli Esteri?»

3 Nov 2020 14:00 - di Redazione

“È desolante vedere l’Europa tutta rannicchiata in se stessa, strattonata dai relativismi e quasi inconsapevole di essere stato il motore della civiltà occidentale”. Fabio Rampelli attacca frontalmente le politiche comunitarie. E le dichiarazioni inaccettabili di Luigi Di Maio di fronte alla strage di Vienna. Che adesso, fuori tempo massimo, chiede controlli più severi alle frontiere.

La più efficace risposta al terrorismo vigliacco e indegno che colpisce persone innocenti è l’orgoglio della propria identità, la sua coltivazione, la sua promozione. Mentre imperversano spinte a edulcorarla, se non a rinnegarla”, prosegue il vicepresidente della Camera.

Rampelli: Di Maio sa di essere il ministro degli Esteri?

E la follia stragista ne approfitta per sferrare la sua guerra di conquista. ” In questa cornice – incalza il parlamentare di Fratelli d’Italia – si leggono stupefacenti dichiarazioni del ministro degli esteri Luigi Di Maio. Un vicepresidente del Consiglio che approvò il decreto sicurezza nel 2018. E un ministro degli Esteri omonimo che lo ha abrogato in parti consistenti. Di fronte al lutto che ha travolto due nazioni confinanti e amiche, a terroristi che utilizzano la rotta italiana degli scafisti – nonostante le ridicole negazioni della sinistra – occorrerebbe tacere. Chiedere scusa, portare in consiglio dei ministri la proposta del blocco navale oppure dimettersi. C’è un limite alla decenza che non deve essere superato”. Ma Di Maio è al corrente di essere il ministro degli Affari esteri italiano?

“Dovrebbe chiedere scusa o tacere”

All’indomani dell’attacco terroristico nella capitale austriaca, il responsabile della Farnesina, infatti,  ha rilasciato dichiarazioni imbarazzanti. ”I problemi vanno affrontati. L’Ue deve alzare i suoi livelli di sicurezza, ma deve farlo anche il nostro Paese”, scrive il ministro grillino su Facebook. ” Bisogna stringere i controlli nelle moschee con la collaborazione delle stesse comunità islamiche e dell’Islam moderato, che con rispetto ha sempre condannato questi atti”.

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