Usa, Trump pronto a nuovi comizi: «In alcuni Stati hanno votato anche i morti. E lo dimostrerò»

9 Nov 2020 18:15 - di Redazione
Trump

Donald Trump non solo non lascia, ma addirittura rilancia. Stando, infatti, a quel che sostiene il New York Post, il presidente sconfitto starebbe pianificando una serie di nuovi comizi per rilanciare le accuse di brogli e rivelare alcune delle prove che utilizzerà nella battaglia legale. Tra queste, i necrologi di cittadini deceduti ma che risultano aver votato. Tre gli Stati interessati da questa coda di campagna elettorale: Georgia, Arizona e Pennsylvania. La Cnn sostiene che dietro l’offensiva ci sarebbero il genero di Trump, Jared Kushner, l’avvocato Rudy Giuliani e il consigliere Jason Miller. Nessuno dei tre per ora ha confermato. Tra l’altro, nei giorni scorsi la stessa emittente aveva inserito Kushner tra coloro che spingevano Trump a concedere la vittoria a Joe Biden.

Rudy Giuliani: «Trump non concederà la vittoria a Biden»

Nel frattempo, in parallelo, procede la battaglia legale sotto forma di ricorsi contro i risultati negli Stati chiave. Parlando con Fox news, Rudy Giuliani ha escluso che Trump possa ammettere la sconfitta. «Ci sono solide prove – ha assicurato – che questa elezione è stata rubata in tre o quattro, forse dieci Stati». Quali siano, tuttavia, al momento non è ancora dato sapere. In Pennsylvania Giuliani baserà il ricorso contro il mancato accesso degli osservatori agli uffici dove si svolge lo spoglio dei voti. Il 5 novembre la segretaria di quello Stato, Kathy Boockvar, aveva assicurato che «ogni candidato e partito politico può avere un rappresentante autorizzato nella stanza per seguire lo spoglio».

La strategia legale punta su Pennsylvania, Nevada e Arizona

La strategia di Trump è più chiara nelle parole dell’avvocatessa Harmeet Dhillon. Intervistata dalla Bbc, ha spiegato che «non c’e’ un colpo vincente per vincere i ricorsi legali». A suo giudizio, ribaltare il risultato delle elezioni americane «è ancora possibile», ma, ha aggiunto, «occorre una strategia a più ampio respiro». Il ragionamento della Dhillon non si limita a Pennsylvania, Nevada e Arizona. «Ci sono – ha ricordato – circa mezza dozzina di Stati ancora in gioco o contestati e il presidente dovrebbe vincere almeno la Pennsylvania e altri due Stati».

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