Usa, sorpasso in Georgia: Biden “vede” la Casa Bianca. Trump pronto alla battaglia legale
Joe Biden mette la freccia e affianca Donald Trump in Pennsylvania e North Carolina dopo averlo già superato in Georgia di oltre mille schede. Sospinto dal voto postale, il candidato democrat si avvia a diventare il 46esimo presidente degli Stati Uniti. Nel frattempo, il 45esimo si è asserragliato all’interno della Casa Bianca e grida alla frode elettorale. Con quanto fondamento e con quanta fortuna si vedrà. Quel che è certo, è che non è solo. Chi s’illudeva che il voto avrebbe staccato il Grand Old Party da Trump è rimasto deluso. L’onda rossa (negli Usa è il colore dei repubblicani) si è alzata come nessun sondaggista aveva previsto e suona come un avvertimento contro chiunque, nel Gop, s’azzardasse a considerare il tycoon alla stregua di una meteora.
Il democrat avanti di oltre 1000 voti
Non è così. Lo ha spiegato Edward Luttwak, ma meglio di ogni parola lo certifica la donazione di 500mila dollari da parte di Lindsey Graham, presidente della commissione Giustizia al Senato, a sostegno della battaglia legale che Trump si appresta ad intentare in diversi Stati, tra cui Pennsylvania, Michigan e Nevada. «Sono qui stasera per schierarmi con il presidente – ha detto in una tv -. Ha aiutato i repubblicani al Senato e conquisteremo seggi alla Camera grazie alla campagna vinta da lui». Che è come dire che senza Trump i repubblicani non avrebbero ottenuto gli stessi voti.
E le tv silenziano Trump
Il presidente ne è consapevole e non molla la presa. Una battaglia disperata, la sua, anche perché combattuta contro un establishment potentissimo, soprattutto mediaticamente. I maggiori broadcaster televisivi sono contro di lui. Ne hanno persino oscurato la conferenza stampa accusandolo di aver mentito. Fuori dai Palazzi della politica, intanto, monta la tensione tra chi chiede la conta di tutti i voti e chi sostiene che dal calcolo vadano escluse le schede preferenziate dopo l’election day. Finora le corti territoriali hanno respinto i ricorsi. Ma a decidere per tutti sarà la Corte Suprema. Ed è proprio nelle mani di quei giudici che Trump ha riposto sin da subito le proprie chances di restare alla Casa Bianca.