Torino, funerali via webcam per la ragazza morta di Covid. Ai genitori positivi vietato l’ultimo saluto

14 Nov 2020 12:18 - di Stefania Campitelli

Un addio in solitudine. Vietato l’ultimo saluto dei familiari in Chiesa. I funerali di Chiara Cringolo, la giovane mamma di 21 anni stroncata dal covid alle Molinette di Torino, sono stati registrati con una macchina fotografica. La sua famiglia, ancora positiva, non ha potuto partecipare. Le sorelle, in attesa di tampone, e i genitori, Antonio e Barbara, positivi, hanno partecipato alle esequie “a distanza” attraverso una web cam.

Torino, funerali a distanza per la ragazza morta di Covid

Alla cerimonia, svolta venerdì nella parrocchia dei Santi Pietro e Solutore di Romano Canavese, era presente soltanto la sorella più grande, Simona. Che vive da sola e non ha contratto il virus. Insieme a lei il sindaco di Romano Canavese, Oscarino Ferrero. “Hanno chiesto a me di esserci in loro rappresentanza”, ha detto il primo cittadino del paesino a pochi chilometri da Ivrea dove viveva Chiara (insieme ai genitori e al suo bimbo di 13 mesi). “La negazione dell’ultimo saluto alle persone care è un’altra catastrofe di questo virus”, Così Ferrero, molto provato dalla vicenda. Anche il compagno di Chiara, Mario, ha seguito il funerale da lontano.

Venti giorni di speranza, poi la morte

La ragazza, morta domenica all’ospedale di Torino,  aveva manifestato i primi sintomi lo scorso 20 ottobre.  Con l’aggravarsi delle sue condizioni era stata trasferita in terapia intensiva. Finché la situazione non è precipitata. Chiara ha combattuto per 20 giorni come una guerriera. Dopo i primi giorni in terapia intensiva la situazione sembrava migliorata, poi  una polmonite bilaterale le è stata fatale. Anche i medici sembravamo ottimisti vista la giovane età. “Nostra figlia non aveva patologie pregresse. Neanche un problema al cuore. Dopo il tampone positivo è finita in ospedale  per difficoltà respiratorie. Poi non sappiamo cosa sia successo”, dicono in lacrime di genitori di Chiara. Che lascia un bimbo di 13 mesi e una famiglia disperata.  Barbara e Antonio non hanno più visto la figlia, nemmeno sullo schermo del tablet, dal 20 ottobre quando la ragazza è entrata in terapia intensiva.

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