Scuola, FdI suona la sveglia alla Azzolina: «Finora la ministra ha solo giocato. È ora di fare sul serio»

4 Nov 2020 13:16 - di Bianca Conte
Scuola FdI alla Azzolina basta giocare

Scuola, «finora la Azzolina ha solo giocato. Ora bisogna fare sul serio». È tranchant il giudizio dei deputati di Fratelli d’Italia, Carmela Ella Bucalo e Paola Frassinetti – rispettivamente responsabile scuola del dipartimento istruzione di Fdi e vicepresidente commissione Cultura – danno sull’operato e sulle scelte della titolare del dicastero di viale Trastevere. Del resto, la situazione che coinvolge la scuola al tempo del Covid, al momento è più schizofrenica mai. E il nuovo Dpcm in arrivo, purtroppo, non contribuirà ad omogeneizzare la situazione, anzi…

Scuola, FdI alla Azzolina: basta giocare

E allora, riguardo al situazione della scuola e le scelte fin qui varate dalla numero uno del ministero della Pubblica Istruzione, le due esponenti di Fratelli d’Italia rilevano: «Il ministro Azzolina ha giocato con la scuola per 6 mesi. Ha perso tempo con i banchi a rotelle e adesso ci troviamo nuovamente a sacrificare la didattica in presenza. Il ministro ha agito d’imperio e non ha accettato consigli. Fratelli d’Italia vuole tenere aperte le scuole, ma dotandole di presidi sanitari, termo scanner, adeguati dispositivi medici, frequenti sanificazioni, test rapidi e tecnostrutture che diano respiro ad un patrimonio edilizio datato. Infine, bisogna intervenire sul sistema dei trasporti, dove attualmente non viene rispettato il distanziamento sociale». Perché la scuola deve essere vissuta in presenza: ma in sicurezza.

Scuola, un’organizzazione inficiata da troppe lacune

Dunque, in attesa dell’ennesimo decreto Conte che dividerà il Paese in 3 aere, il capitolo scuola continua a richiedere quanto meno un discorso a parte. Se è vero, infatti, che nelle 3 regioni rosse (presumibilmente Lombardia, Piemonte e Calabria) il ricorso alla didattica a distanza coinvolgerà anche le scuole medie, dalla seconda in poi. È pur vero che, nel resto del Belpaese, si dovrebbe procedere in presenza, ma con tutte le lacune che la riorganizzazione dell’esecutivo e della ministra continuano a non colmare. Mancanze strutturali che non sempre soddisfano a pieno i criteri di sicurezza anti-Covid tanto decantati in teoria, e troppo spesso trascurati nella pratica. Inutile ricordare che mascherine fornite a scuola, banchi a rotelle, ingressi scaglionati, sono spesso proclami rimasti lettera morta. Inficiando gli sforzi compiuti quotidianamente da docenti e alunni per vivere la scuola in presenza.

 

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