Scadenze fiscali verso lo slittamento, ecco quali. «Il governo lo faccia per evitare il collasso»
“Lo slittamento ad aprile 2021 delle scadenze fiscali previste per novembre e dicembre è un atto dovuto da parte del governo. Con il lockdown che blocca da settimane i consumi delle famiglie e le imprese che scontano l’assenza di liquidità, certamente non si può pretendere che artigiani, commercianti e piccoli imprenditori versino le imposte all’erario sottraendole al pagamento dei dipendenti, affitti, mutui, prestiti e fornitori”. Lo dichiara in una nota il presidente nazionale della Fapi (Federazione autonoma piccole imprese), Gino Sciotto. “Mai come in questo momento di grave difficoltà economica – conclude Sciotto – l’esecutivo Conte è chiamato a venire incontro alle istanze del tessuto produttivo ed economico del Paese”.
Altrettanto netto il consigliere nazionale dei commercialisti delegato alla fiscalità, Maurizio Postal. Le risorse messe a disposizione della riforma fiscale, rinviata al 2022 sono “sostanzialmente inconsistenti rispetto ad un obiettivo di riforma dell’intero sistema”. Così Postal, nel corso dell’audizione sulla manovra davanti alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato a Montecitorio. Il disegno di legge di bilancio 2021 dovrebbe inoltre prevedere la disapplicazione generalizzata per l’anno 2020 degli Indicatori sintetici di affidabilità, Isa, e delle presunzioni in materia di società non operative. “E’ evidente che indicatori e presunzioni tarate su situazioni di normalità sono comunque destinati a una disapplicazione generalizzata. Almeno, in un anno completamente anomalo come il 2020”, osserva.
L’annuncio di Gualtieri su Facebook
Il governo, per ora, ha garantito slittamenti solo per chi opera nelle zone rosse e per determinate categorie. “Le risorse provenienti dal nuovo scostamento di bilancio, pari a 8 miliardi, serviranno a rafforzare le misure di sostegno economico, a partire dal rinvio delle nuove scadenze tributarie, per i settori più colpiti da qui alla fine dell’anno, attraverso un decreto Ristori Quater che sarà adottato subito dopo il voto del Parlamento”. Così in un post sui social il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.
Sul tavolo di Palazzo Chigi, c’è quindi il mini-rinvio dal 30 novembre al 10 dicembre del termine di presentazione delle dichiarazioni. A completare l’elenco dei rinvii potrebbero intervenire nuove proroghe della sospensione di aste e pignoramenti immobiliari fino al 30 giugno.
Scadenze fiscali: quando slitta la rottamazione e il saldo e stralcio
Nel decreto Ristori-quater da 8 miliardi di euro, dovrebbe entrare il rinvio degli acconti Irpef e Ires di novembre. Oltre quelli di Iva e ritenute di dicembre. La nuova scadenza potrebbe essere fissata al 30 aprile del 2021 e dovrebbe riguardare le imprese fino a 50 milioni di fatturato che nel primo semestre del 2020 hanno registrato un calo di fatturato rispetto al 2019 del 33%. Oltre alle scadenze ordinarie, dovrebbe arrivare lo slittamento anche del pagamento della rata del 10 dicembre della rottamazione delle cartelle e di quella del saldo e stralcio.
Infine, nel decreto Ristori-quater ci potrebbero essere anche alcuni indennizzi mirati a sport, spettacolo e turismo. Tutto il resto sarà invece rimandato a un “Decreto ristori 5”. Come fosse la quinta puntata di una saga di fantascienza. Considerando gli impegni non mantenuti dal governo, la fantascienza è il genere che più si addice ai decreti del governo.