Roma, vigili fanno sesso in auto davanti a un campo rom. Ma dimenticano l’autoradio accesa

23 Nov 2020 10:54 - di Roberto Mariotti
vigili sesso in auto

Vigili fanno sesso in auto. O più precisamente nell’auto di servizio davanti al campo rom di Tor di Quinto a Roma. Ma dimenticano la radio accesa. Sul caso, secondo quanto rivela Leggo.it, è stata aperta un’inchiesta. I protagonisti della vicenda sono «due vigili urbani, lei sulla quarantina e lui con qualche anno in più. A testimoniarlo un eloquente audio che qualcuno probabilmente ha registrato approfittando del fatto che i due nella foga avrebbero lasciato l’autoradio accesa». Il file è finito sulla scrivania del comandante generale della polizia municipale della Capitale Stefano Napoli.

I vigili, sesso in auto e serata a luci rosse

I due agenti a luci rosse sono in forze al XV gruppo (zona Cassia). «E l’altra sera è toccato a loro il pattugliamento notturno del campo rom in via di Tor di Quinto». Lo scrive ancora Leggo.it sottolinea Leggo.it. L’altra sera, secondo quanto è stato denunciato in un esposto al Comando, «erano insieme su una Fiat Tipo di servizio. E dalla sede del XV gruppo hanno raggiunto la postazione assegnatagli».

C’era anche la scritta sulla fiancata

L’auto di servizio aveva anche la scritta sulla fiancata. Secondo le indiscrezioni, «lei è più giovane ed è figlia d’arte (la madre è stata un pezzo grosso dei vigili di Roma). Lui è più grande e pare abbia un fisico prestante. Nel momento in cui i vigili facevano sesso in auto il motore era spento. Ma l’autoradio di servizio probabilmente no.

«Hanno gettato nel ridicolo l’intero Corpo»

La vicenda ha creato sconcerto. «Al comando generale c’è imbarazzo e rabbia per come i due abbiano gettato nel ridicolo l’intero Corpo», scrive ancora Leggo.it. «Invece ai piedi della scalinata del Campidoglio, in un bar (neanche a dirlo) tre vigili ci scherzano su davanti a un caffè e uno di loro uscendo intona la canzone Grande Raccordo anulare di Corrado Guzzanti simil Antonello Venditti. «Nella pause faremo l’amore… e se nasce una bambina poi, la chiameremo Roma».

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