Rampelli: «Sul trasporto locale il governo apra il portafogli. Vanno aumentati mezzi e corse»
«Diminuire del 50% la capienza del trasporto pubblico locale ha un senso se si aumentano proporzionalmente le corse e i mezzi, oltre che i controlli per evitare che la norma sia elisa come accaduto regolarmente in questi mesi sul limite dell’80% in vigore». È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.
«Il presidente Conte e la ministra De Micheli hanno preferito fare come gli struzzi, nascondendo la testa per non vedere la vulnerabilità dei mezzi di trasporto fino ad affermare che non erano focolai del contagio. Hanno portato a sostegno di questa ipotesi fantomatici studi scientifici mai divulgati e della cui esistenza abbiamo motivo di dubitare. Resta il fatto che se le scuole rispettano i protocolli, compreso quello delle sanificazioni regolari, le lezioni vanno fatte in presenza e vanno istituiti scuola bus dedicati stipulando convenzioni con i gestori di pulmann».
La risoluzione del centrodestra sul trasporto locale
«Adottare iniziative per il potenziamento del trasporto pubblico locale. Iniziative volte a garantire un adeguato distanziamento su tutti i mezzi pubblici, anche attraverso la stipula di convenzioni con gli operatori privati, al fine di garantirne l’operatività in condizioni di sicurezza per i relativi utenti e operatori”. Lo chiede il centrodestra nella risoluzione presentata alla Camera dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Anche la Cgil insiste: “Ragionare anche su un trasporto scolastico esclusivo”
E sul potenziamento del trasporto locale, il centrodestra trova una sponda anche nel sindacato più vicino al governo. Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil ricorda, infatti: “Avevamo già detto che sarebbe occorso un trasporto scolastico esclusivo, se la scelta della chiusura può servire per ragionare sul ritorno in presenza si faccia questa valutazione. Non accettiamo la dad come dato definitivo”.
“Bisogna fare di tutto di più perla scuola in presenza, di cui non si fa una ideologia. Ma noi sappiamo che ci sono state mancanze: trasporto pubblico, tracciamenti, tamponi eccetera. Il rientro è obbligo, perchè i tassi di abbandono aumenteranno enormemente. Non ci arrendiamo all’idea che questa soluzione possa esser quella di mesi”.