Mes, Gualtieri non convince nessuno: M5S e Leu contro la riforma. FI: «Vogliamo vedere le carte»

30 Nov 2020 14:35 - di Valerio Falerni
Gualtieri

È il giorno del Mes. I ministri dell’Eurogruppo ne decideranno la riforma nelle prossime ore. Per l’Italia ci sarà Roberto Gualtieri. Lo stesso che ha tracciato il sentiero entro cui dovrebbe avanzare tutta intera la maggioranza. Il condizionale è d’obbligo perché del prestito di 37 miliardi messo a disposizione dal fondo salva-Stati il M5S continua a non volerne sapere. Una posizione che ha costretto Gualtieri a separare la riforma del Mes dal suo concreto utilizzo.

Gualtieri: «Il Parlamento gha tempo per valutare»

Posizione ribadita anche nel corso della sua audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. «Il Parlamento avrà tutto il tempo per valutare», ha assicurato il ministro. La firma da parte dell’Eurosummit, che renderà esecutivo il Mes riformato, ci sarà infatti solo il 27 gennaio. Le parole di Gualtieri, tuttavia, non solo non hanno smosso di un millimetro i grillini («occorre riformare la Ue, non il Mes», ha detto Bottici), ma hanno finito per rendere diffidente Forza Italia, da sempre favorevole. «Prima di esprimerci vogliamo vedere le carte», ha avvertito Renato Brunetta. L’ex-ministro ha lamentato «mancanza di informazione sul nuovo Mes». Soprattutto sulle novità relative all’unione bancaria e al fondo di risoluzione.

Sassoli: «Il nuovo Mes è come l’estintore. Bisogna averlo»

Durissimo l’intervento del leghista Claudio Borghi, che ha diffidato Gualtieri dal votare “” alla riforma. «Se ne assumerà la responsabilità anche in termini penali», ha detto. Sul fronte opposto è Stefano Fassina di Leu, a chiedere al governo di ripensarci. «Alcune misure – avverte – aggravano il rischio di ristrutturazione del debito pubblico e connesso programma della Troika». È il motivo per cui bolla come «insensato» chi, come Gualtieri, sostiene la revisione del Mes ma senza utilizzarlo. Tenta di metterci una pezza il presidente dell’Europarlamento Davide Sassoli. «Il Mes – ha dichiarato  – è come un’assicurazione contro gli incendi. Nessuno vuole dar fuoco alla casa, ma è sempre utile averne una. Il contrario sarebbe da incoscienti».

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