La Rai: stop a Morra dopo le vergognose parole sulla Santelli. E il M5S grida alla censura

21 Nov 2020 9:49 - di Massimo Baiocchi
Rai

Niente tv per Nicola Morra, la Rai dice stop alla sua partecipazione a Titolo V. Le sue parole sulla governatrice della Calabria, Jole Santelli  morta di tumore, sono inaccettabili. E ad annunciare il “veto” è proprio lui, su Facebook. Racconta di essere «arrivato a Napoli presso gli studi Rai». Doveva «partecipare alla puntata di Titolo Quinto». E ha «appreso dalla vicedirettrice di Rai3 che per decisione della Direzione di Rete viene annullata la partecipazione al programma. Questo dovevo dirvi, questo vi dico. Credo non si debba aggiungere altro. Loro non si arrenderanno mai, io neppure». A quanto apprende l’Adnkronos, lo stop alla presenza dell’esponente M5s nel programma sarebbe arrivato dalla direzione di Rai3 ma dai vertici della Rai.

«La Rai ha fatto bene a revocare l’invito»

«Morra si deve dimettere per indegnità morale», dice Maurizio Gasparri. «Inevitabile e giusta la decisione di revocare l’invito a Titolo V su Rai3. Il servizio pubblico non può essere megafono di chi offende una donna scomparsa e le persone malate».

«Avrebbe dovuto già dimettersi»

«Sacrosanta la decisione della Rai, che si ricorda del suo importante ruolo, anche a difesa delle donne. E impedisce che Jole Santelli venga uccisa una seconda volta da una nullità come Morra che la insulta, assieme a tutti i malati di cancro». Lo afferma il deputato azzurro Andrea Ruggeri. «Dovrebbe essersi già dimesso anziché andare a Napoli con tanto di scorta a carico di chi paga le tasse per straparlare a caso. Ma di lui non dico nulla. È già stato picchiato dalla vita, non serve aggiungersi».

Il M5S contro la decisione della Rai

«Io per prima ho biasimato le parole di Nicola Morra. Per esprimere lo stesso concetto avrebbe potuto evitare di citare in quel modo Jole Santelli. Quello che è successo, però, ha dell’incredibile», dice la pentastellata Vittoria Baldino. «E io voglio sapere chi ha deciso di censurare Nicola a Titolo V. È una cosa inaudita e ingiustificabile soprattutto per il servizio pubblico dove peraltro in passato è stato dato spazio finanche ai Casamonica. Siamo negli Anni Venti del Duemila e non del Millenovecento. Credo che sia necessario che qualcuno informi la rete».

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