Giorgia Meloni: «Il governo affronta la pandemia con gli amici degli amici. Stiamo messi male»
«Zuccatelli è un negazionista. Io l’ho sempre detto che i negazionisti stanno al governo». Lo ha affermato Giorgia Meloni, ospite di Non è la D’Urso su Canale 5. «Ero rimasta basita dall’intervista al generale Cotticelli che poi è stato rimosso da un governo che adesso finge di non conoscerlo. Segnalo al ministro della Salute che il governo non ha solo il potere di nomina dei commissari ma anche il dovere di controllarne periodicamente il lavoro. Quindi se il precedente commissario non stava facendo il proprio lavoro, non avrebbe dovuto emergere perché c’è stata una trasmissione televisiva che lo ha denunciato».
Giorgia Meloni e il caso Cotticelli
«Il governo avrebbe già dovuto saperlo prima. Dopodiché hanno rimosso Cotticelli e ci hanno messo questo altro signore. Che confido non si sia preso il Covid baciando qualcuno con la lingua per 15 minuti, come ha dichiarato. Ci vorrebbe maggiore serietà per una regione come la Calabria. Non conosco i meriti di Zuccatelli. Certo, l’idea che questi commissari vengano nominati più per contiguità politica, piuttosto per competenze reali, ti viene. Se pensiamo di affrontare la pandemia con gli amici degli amici, stiamo messi male», ha aggiunto la leader di FdI.
«Il provincialismo della sinistra»
Il passaggio sulle presidenziali statunitensi. «La campagna elettorale Usa è stata estremamente contesa, con toni molti aggressivi e la cosa non ci deve far piacere. Questo dovrebbe farci riflettere. Non mi fanno riflettere invece le grida di giubilo della sinistra che si abbraccia e stappa lo champagne. Gente che pensa che il proprio destino dipenda da quello che accade dall’altra parte dell’oceano. Questo è tipico del provincialismo italiano».
«La sinistra trascura gli interessi dell’Italia»
«Certo», ha detto Giorgia Meloni, Javrei preferito che vincesse Trump. Con lui condivido molte cose e penso che per l’Italia la politica della sinistra americana abbia fatti tanti danni». Quali? «Il sostegno alle varie primavere arabe di cui abbiamo dovuto raccogliere i cocci con un’immigrazione incontrollata o del fondamentalismo islamico. Non sono abituata a fare la cheerleader dei leader stranieri. Cosa,questa, che fa invece la sinistra italiana che trascura gli interessi dell’Italia e che invece sta lì a sventolare i pon pon per i leader stranieri che vincono le elezioni».
Giorgia Meloni e l’omofobia
La legge Zan. «Combattiamo tutti l’omofobia», ha puntualizzato Giorgia Meloni. «Ma fare una legge che impedisce alle persone di pensare che l’utero in affitto sia una pratica incivile o che a ragazzini delle elementari, ai quali non è mai stata insegnata l’educazione sessuali, si vada a dire cosa sia un omosessuale, è una cosa molto diversa. Penso che a queste cose, quando i bambini sono così piccoli, ci debbano pensare le famiglie e non lo Stato. Tutto questo è un tema molto diverso dall’omofobia».