Fisco, Gasparri: «Negozianti tartassati, Amazon no. Subito una tassa per i giganti del web»

28 Nov 2020 16:13 - di Michele Pezza
Gasparri

Un «chiaro segnale» di sostegno a lavoratori autonomi e famiglie messe in ginocchio «dalla crisi economica e sociale in corso». È quanto chiede al governo il senatore Maurizio Gasparri nell’imminenza delle «feste natalizie».  Il riferimento è soprattutto a commercianti e ad artigiani, categorie prive di qualsiasi tutela una volta chiusa la bottega e abbassata la saracinesca. Gasparri, tuttavia, non si limita ad invocare il soccorso economico, ma indica anche la strada per ripianare gli attuali squilibri. Soprattutto fiscali.

Gasparri: occorre dare un segnale a commercio e famiglie

A partire da «una web tax che riequilibri il settore del commercio». Oggi, infatti, ricorda l’ex-ministro la situazione è «ingiustificatamente ed esageratamente a vantaggio dei grandi gruppi del web». Come Amazon, ad esempio, «che pagano tasse irrisorie a fronte di incassi stratosferici nel nostro Paese». Nel frattempo, ricorda, il fisco «schiaccia i negozianti delle nostre città». Un altolà anche a chi  pensa di risolvere il problema stipulando accordi con questi giganti globali. Una strada che Gasparri reputa non percorribile. Al punto da aver rifiutato le «tante richieste» di incontro. «Non ci facciamo certo impressionare dagli spiccioli che Amazon regala ai suoi dipendenti».

Gli artigiani di Firenze: «Miniproroga inutile, anzi dannosa»

L’esponente forzista ricorda che Amazon versa in Italia lo 0,2 del proprio giro d’affari. «Una vergogna», puntualizza. E aggiunge: ««Siamo dalla parte dei lavoratori italiani e continueremo ad esserlo». E a chi obietta che non si può bloccare il futuro, Gasparri replica che l’obiettivo è «eliminare la concorrenza sleale che invece qualcuno continua a proteggere». Una severa reprimenda, sempre sul fronte del fisco, il governo si becca  anche dalle imprese artigiane di Firenze. Questa volta per la miniproroga di alcuni pagamenti. La locale Confartigianato l’ha definita «un danno più che un’agevolazione». «Il rinvio – ha sottolineato il segretario generale Jacopo Ferretti – arriva dopo che le deleghe al pagamento sono partite o sono in procinto di farlo».

 

 

 

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