È nato il Fondo Pino Rauti: 2880 volumi lungo un cammino di storia che va dal 1926 al 2012

20 Nov 2020 15:40 - di Giorgia Castelli
Pino Rauti

«In qualità di erede e presidente del “Centro Studi Pino Rauti” sono particolarmente orgogliosa di annunciare la nascita del Fondo Pino Rauti, presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, la più grande d’Italia». Ad annunciarlo la senatrice Isabella Rauti, presidente del “Centro studi Pino Rauti. «Si è svolta nella giornata di ieri 19 novembre, data che coincide con quella della nascita di mio padre, l’inaugurazione virtuale. Mentre il convegno di presentazione programmato presso l’Auditorium della Biblioteca è stato rinviato nel rispetto delle misure anti Covid». La consultazione on-line del Fondo è possibile al seguente link e anche nell’OPAC Catalogo SBN. E poi ancora. «Con la riapertura al pubblico delle biblioteche, sarà consentita la fruizione sia della parte archivistica che della biblioteca personale di Pino Rauti».

Il Fondo Pino Rauti

«La consistenza del Fondo archivistico e bibliografico è di 2880 volumi provenienti dalla biblioteca privata di Pino Rauti. Cui si aggiungono un considerevole numero di Riviste, e di 1898 Unità archivistiche catalogate», continua la senatrice. «L’archivio personale restituisce un arco cronologico compreso tra il maggio 1926 – anno della sua nascita – ed il febbraio 2012, anno della sua scomparsa, avvenuta il 2 novembre. La biblioteca personale comprende volumi anche datati. Dal più antico del 1866, fino ad edizioni moderne che superano il 2012 ed arrivano fino al 2016. Si tratta di volumi editi dopo la sua scomparsa, riferibili alla sua figura ed alla sua attività, e che sono stati donati alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma dal “Centro Studi”».

Il Fondo di interesse storico

Isabella Rauti spiega che «la parte archivistica del Fondo, che nel 2017 è stato dichiarato di “interesse storico particolarmente importante” dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio, ha ottenuto il riconoscimento Mibac di “Bene Culturale” per il “particolare interesse storico” dei Documenti contenuti. Il Fondo è frutto della donazione – effettuata nel 2018, da me e da mia sorella Alessandra in qualità di unici eredi Rauti – alla Biblioteca nazionale centrale di Roma».

Com’è articolato l’archivio

«L’Archivio – spiega Isabella Rauti – è articolato in 10 serie archivistiche tematiche, 28 sottoserie e 23 sottosottoserie, nel complesso le sezioni ricostruiscono l’attività politica e parlamentare, quella giornalistica e di studioso (con la presenza di numerosi manoscritti e appunti). Ma anche le vicende giudiziarie che hanno segnato per anni la vita di Pino Rauti, prima di risolversi nella piena assoluzione. Si aggiungono le Sezioni dedicate alla Rassegna Stampa su Pino Rauti, alla sua corrispondenza pubblica e privata, ed un significativo corpus fotografico e di Audiovisivi nonché materiale a stampa di carattere pubblicistico e di propaganda politica».

Materiali inediti e utili agli studiosi

E poi ancora: «Nel complesso il Fondo Pino Rauti rappresenta una miniera di materiali, editi ed inediti, utili agli studiosi, agli appassionati, agli studenti ed ai ricercatori e più semplicemente a tutti colori che vogliano avvicinarsi o approfondire la figura di Pino Rauti ma anche il mondo della Destra italiana. La documentazione ricostruisce il profilo biografico e politico-istituzionale di mio padre, Pino Rauti ma anche il personaggio poliedrico: intellettuale, ideologo, scrittore, giornalista, saggista, studioso e leader; e sullo sfondo si impone il racconto della storia della Destra in Italia, dalle origini del Movimento Sociale Italiano fino alla fondazione del Partito della “Fiamma tricolore” – dopo il Congresso di Fiuggi e la nascita di Alleanza Nazionale – ed oltre, fino al 2012».

Un traguardo prestigioso

«La costituzione del Fondo, il riconoscimento di “bene culturale” e la sua collocazione in un soggetto conservatore così prestigioso come la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, rappresentano un traguardo importante nella “storia delle idee”. E consentiranno di trasmettere un’eredità intellettuale, ricca di spunti di attualità e di insegnamenti ancora validi. Pino Rauti non ha avuto il tempo di organizzare la documentazione da lui stesso conservata per anni e selezionata con cura. Ma in un appunto manoscritto, ritrovato nell’archivio personale, ne auspica la realizzazione».

L’auspicio di Pino Rauti

Ecco cosa scriveva. «Quando (e se) si riuscirà ad organizzare un Archivio Pino Rauti, contenente suoi documenti, discorsi e scritti, rappresenterà una fonte di informazione politica di prim’ordine. E anche un valido punto di riferimento di natura culturale. Anzitutto per la storia della Destra in Italia dal primo dopoguerra in poi. Anche prima della nascita di quello che fu poi il Movimento Sociale Italiano (…)». «Oggi – conclude la senatrice – possiamo affermare che questo suo auspicio – forse anche un sogno – è diventata una realtà accessibile a tutti».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *