Nasce il fondo Pino Rauti nella Biblioteca nazionale: una vittoria per la destra (video)

9 Nov 2018 23:40 - di Redazione

Le carte, i libri, i documenti di Pino  Rauti, segretario del Movimento sociale italiano e leader di una  destra che spiazzava gli schemi classici della Prima  repubblica soprattutto per la sua vocazione sociale, entrano nella  Biblioteca centrale nazionale di Roma, dove viene costituito il Fondo  Pino Rauti. Si tratta di una storica vittoria per la cultura e la politica della destra. L’evento è stato celebrato in un incontro presso la sala  Zuccari di Palazzo Giustiniani, con Isabella Rauti, senatrice di  Fratelli d’Italia, Paola Frassinetti, vice presidente della  Commissione Cultura della Camera (FdI), Andrea De Pasquale, direttore  della Biblioteca nazionale centrale di Roma, Gianni Marilotti, presidente della Commissione per la Biblioteca e l’Archivio storico del Senato, Alessandra Rauti e le curatrici delle biblioteca privata di Pino Rauti, Roberta Tessitore, Giovanna Paciucci, Stefania Giuseppetti. Moderava l’incontro Aldo Di Lello, giornalista del Secolo d’Italia.

«È il risultato – dice Isabella Rauti all’Adnkronos – di un lavoro molto lungo realizzato sulle carte e sui libri di mio padre: una miniera sterminata. Il Fondo Pino Rauti sarà composto dalla biblioteca privata, circa 4000 volumi, e dall’archivio privato, che ha già ottenuto il riconoscimento di archivio di “particolare interesse storico”. Credo si possa dire che a nessun uomo della destra italiana sia stato tributato questo riconoscimento».

«Nella Biblioteca più importante d’Italia –  sottolinea – avremo così carteggi privati (lettere dal carcere, lettere dal campo di prigionia, lettere del periodo della segreteria del Msi), e poi articoli, minute, appunti, stralci di interventi, mozioni congressuali». La possibilità di consultare il Fondo sarà concreta in tempi abbastanza brevi: «Tutto sarà informatizzato, digitalizzato e inserito nel sistema nazionale delle biblioteche e l’impegno della Biblioteca con me e mia sorella Alessandra – conclude Isabella Rauti – è che entro un anno sarà tutto accessibile».

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