Decreto Ristori, i cattolici dell’Ucid chiedono più fondi alle imprese. Pedrizzi: “Aiutare tutti”

20 Nov 2020 18:11 - di Redazione

Nel giorno del previsto approdo in Consiglio dei ministri del Decreto Ristori Ter, che stasera dovrebbe stanziare 1,4 miliardi di euro per le imprese colpite dalla crisi Covid, l’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti lancia un appello al governo Conte e gli ricorda il documento sulla “ripartenza” elaborato dal Cts Ucid e inviatogli nel corso degli Stati Generali del giugno scorso.

Imprenditori cattolici sul Decreto Ristori Ter

“Noi come imprenditori cattolici – spiega il presidente del Cts Ucid Riccardo Pedrizzi – in un momento complesso come questo, vogliamo essere sempre più una testimonianza che si può coniugare profitto ed eticità, e che si può fare del bene ed avere risultati positivi. Obiettivo dell’impresa non deve essere solo un mero profitto economico, ma il ben servire chi opera per noi e il territorio dove l’impresa vive”.

In una lunga intervista di VaticanNews a Riccardo Pedrizzi, presidente Nazionale del Comitato tecnico scientifico dell’UCID, l’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti, ha ricordato che il documento sulla  ripartenza  “fa proprio l’appello di Papa Francesco del 12 aprile 2020, quando durante la benedizione Urbi et Orbi della Domenica di Pasqua ha richiamato l’Unione Europea sulla sfida epocale rappresentata dalla pandemia

L’Ucid e la Dottrina sociale della Chiesa

“La Dottrina Sociale della Chiesa deve tornare ad essere una bussola per governi, istituzioni, forze politiche, sociali ed economiche: fallito scientismo e tecnocrazia, solo una rinascita della fede che illumina la scienza e la tecnica può farci superare la crisi attuale che prima che sanitaria ed economica è crisi morale e di una civiltà”, sottolinea Pedrizzi, già parlamentare e presidente della Commissione Finanze del Senato. L’appello dell’Ucid a Conte è a non lasciare indietro i settori che soffrono particolarmente.

Riccardo Pedrizzi e il richiamo alla ripartenza

“Alcune imprese purtroppo – continua Pedrizzi – hanno dovuto chiudere perché non ce l’hanno fatta. Questo non deve succedere. Vi sono settori, come quelli della ristorazione, del turismo, ma penso anche ai tanti lavoratori dello spettacolo, che hanno urgente bisogno che arrivino sostegni economici sostanziosi per non morire”.

Secondo Pedrizzi, il Decreto Ristori Ter, stasera al vaglio del Cdm, non è sufficiente. “Ci sono delle forti mancanze perché non tutte le categorie sono state coperte. Ad esempio, hanno aiutato in parte i ristoratori, ma dietro c’è tutta una filiera che non è stata sempre considerata. Hanno dato una mano agli hotel, ma non hanno pensato ai bus turistici, che pure fanno parte del settore turismo, e che in assenza di visitatori potrebbero essere utilizzati per altri ambiti. Ad esempio, un’idea potrebbe essere di metterli a disposizione del trasporto degli studenti a scuola, là dove sono ancora aperte, per alleggerire così il trasporto pubblico, troppo sovraffollato”.

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