Dagospia seppellisce Conte: “Pietoso, prima bolla come fake una notizia e poi la conferma”
“Faccenda pietosa”. Da Dagospia arriva un attacco frontale che più spietato non si può contro Conte formato Pinocchio. Una foto chiarissima, con il premier col naso lungo lungo campeggia sul sito di notizie fondato da Roberto Dagostino. Cosa significa? Che sul tema del Recovery Fund Conte ha fatto una figuraccia. Si è smentito paurosamente, non prima di avere cercato di derubricare come falsa la notizia relativa ai ritardi con cui il governo presenterà il piano per il Recovery Fond.
Dagospia furibondo contro Conte
“A chi hai detto Fake news, Giuseppi?”, provoca il sito. “Il nostro improponibile premier – attacca Dago – ha bollato come falsa la notizia data da Dagospia e dopo due giorni da Repubblica sul ritardo dell’Italia nella presentazione del piano per il Recovery fund”. Le ultime parole famose di Conte erano state consegnate alle agenzie: “Oggi – diceva il premier – è stata pubblicata una fake news a grandi lettere su un quotidiano: che l’Italia sarebbe in ritardo sul Recovery Plan. Bene, è una fake news, è stata inventata di sana pianta. Abbiamo presentato le linee guida che sono state condivise con un passaggio parlamentare: lavoriamo settimanalmente con la Commissione. Stiamo lavorando per definire la struttura normativa che ci consentirà che il piano possa ricevere un’attuazione rapida, ieri siamo stati impegnati in riunioni fino alle 11 di sera proprio su questo”. Così il premier Giuseppe Conte, intervenendo all’assemblea annuale dell’Anci.
Figura più pietosa non è possibile immaginare, quando Conte smentisce se stesso, con una a giravolta tragica è arrivata dopo 4 giorni. In studio a Otto e mezzo da Lilli ruber Conte “ammette che era tutto vero: ‘Siamo in ritardo'”. La faccenda “non merita neanche un commento per quanto è pietosa”. E’ il giudizio di Dagospia, lapidario e ultimativo come un epitaffio. Dedicato a Conte e a tutto il governo. Ridicolo, oltreché pietoso. Una situazione per la quale il “De profundis” è d’obbligo.